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Maria De Filippi piange a Domenica In: ‘è stato rianimazione quasi due anni’



Commozione e lacrime per Maria De Filippi a Domenica In

Maria De Filippi in lacrime è apparsa commossa nel salotto di Mara Venier. Ospite a Domenica in, la conduttrice Rai finalmente dopo due anni è riuscita ad ospitare Queen Mary, dopo i vari non accordi tra le reti. Vediamo nel dettaglio cosa si sono dette.



Maria De Filippi parla dei suoi genitori

La morte del padre è stato un dolore enorme per Maria De Filippi, come ha raccontato la conduttrice oggi a Domenica In. “Metabolizzi fino a un certo punto, ti accompagnano i ricordi, ti fanno compagnia…”, ha commentato. Il racconto si è poi spostato sul ricordo della madre, la quale prima di morire ha vissuto negli ultimi sei anni con lei e Maurizio Costanzo. “E’ sempre stata una donna molto indipendente, l’idea di vivere a Roma e lasciare Pavia la turbava… ma quell’anno si ammala, non capiva da quanto stava a Roma, lì ne ho approfittato e l’ho fatta stare a casa nostra, vivendo con noi gli ultimi 6 anni”, ha spiegato.

In quegli anni però la madre si ammorbidì tanto: “Era molto cambiata, mi abbracciava, mi dava i baci… sono sei anni belli quelli con mamma, fortunatamente a differenza di papà non ha sofferto mai, e quello conta tanto”, ha aggiunto. Non sono mancati i ricordi della sua giovinezza, tra le prime cotte e gli anni della scuola. La televisione era ancora molto lontana dai suoi progetti: “Io studiavo davanti alla tv o ascoltavo la radio, da piccola non studiamo molto, aspettavo le 6 per uscire. Mia madre dava lezioni private in un’altra stanza, io uscivo e tornavo a casa alle 8”. 

maria de filippi

Il dramma e la malattia del padre

Maria De Filippi in lacrime si è davvero emozionata nel salotto di Mara Venier. La conduttrice ha iniziato a raccontare della sua amica partendo proprio dall’infanzia. “Volevo fare magistratura, poi ho tentato anche il concorso una sola volta perchè mia madre mi concesse un solo tentativo, lei era molto concreta nella vita e mi diceva di lavorare e basta”.

Dopo un filmato dei suoi genitori, con le foto in bianco e nero, Maria ha ricordato i suoi genitori spiegando che avevano due caratteri completamente diversi. “Loro sono stati insieme sempre, papà era ciccione, era un po’ la mia casa. Quando dico che mi accoccolavo è la verità… Mamma era completamente diversa e per questo reggeva il loro matrimonio”. Il padre è venuto a mancare prima della mamma e la De Filippi aveva appena 28 anni. Gli diagnosticarono un cancro al pancreas e dovette restare in ospedale un anno e mezzo, in rianimazione. Fu drammatico per tutti”, ha raccontato.

Se non sto bene, Filippa e Ugo lo capiscono subito

Lo sa che i miei cani riconoscono la curva della strada mentre andiamo al mare? Giuro, dovete credermi. Mi spiego. Mentre percorro in automobile l’uscita della via Aurelia, loro lo sanno che stiamo andando al mare. Lo capisco perché, dal sonno profondo, si alzano su con la testa e questo avviene nel momento preciso in cui appare la scritta del cartello stradale: Ansedonia. Per loro il mare sono ANSEDONIA – AGOSTO le lucertole, gli scoiattoli da inseguire per giocare.

Ugo abbaia alle onde ed è convinto di gestire la marea, anzi, il mare in toto. E io li rincorro se una vespa li ha pizzicati divento veterinaria se devo fare iniezioni di cortisone… La sa una cosa? Io non potrei vivere senza i miei cani! Non credo che riuscirei a vivere senza un cane.

No. Decisamente no, non riuscirei». La chiacchierata estiva di “Chi” con Maria De Filippi, regina della televisione italiana (il suo programma più recente, Temptation Island, ha registrato il record di share), questa volta non verte su argomenti legati alla tv, vedi alla voce anticipazioni, protagonisti del piccolo schermo, progetti futuri… Con Maria parliamo – anzi, a parlare è solo lei – di amore. Che, nel suo caso, prende il nome di Ugo e Filippa, i suoi adorati cani.

Un racconto a cuore aperto, un lato inedito, una versione (quella di Maria che diventa a volte veterinaria silenziosa, a volte paziente ansiosa) mai conosciuta finora. Scopriamola insieme… «Partiamo dall’inizio. Sa, io non ho mai scelto uno dei miei adorati cagnolini, né sono mai andata in un allevamento, ho sempre accettato ciò che mi veniva proposto. Ho lasciato fare alla vita, se si può dire così. Perché scegliere… no, non ce l’avrei mai fatta, ed è così che è nata la mia grande famiglia allargata. Quando sono andata a prendere Filippa per la prima volta, mi sono ritrovata nel suo stesso albergo, cioè sono salita appositamente perché sapevo che sarebbe arrivata. Lo sentivo.

All’improvviso ho visto uscire un “frugolo” piccolissimo avvolto in una copertina rosa con su scritto il suo nome. Quella sensazione che si avvicina alla magia legata al concetto di bellezza di vita, forse è difficile da spiegare. Ma è la vita con i suoi pro e i suoi contro. Con il bello. Con il brutto. Poi c’è Ugo. Lui ha 15 anni. Ha avuto due tumori ed è sopravvissuto a tutto (si emoziona, ndr) e per me è stata paura e sofferenza. In quel caso il mio lato da veterinario sparisce. Il mio ragionamento diventa terribile, lo ammetto.

E spiego perché: se l’umano decide per se stesso che cosa è giusto fare o meno, per il cane invece la decisione la prendo io. E mi sento davvero male, malissimo. Mi metto in un angolo, mi metto in attesa e non riesco quasi a parlare con nessuno quando succede un avvenimento simile. Nella mia testa frulla solo la domanda: “Ho fatto la cosa giusta?”. Terribile per me. Questa sofferenza si chiama senza dubbio amore. Ma il dolore di quel momento per il mio veterinario diventa una rottura di scatole incredibile.

Io chiamo, disturbo, voglio sapere tutto subito e magari lui sta operando. Quei momenti li ricordo vivi. E io sono una rottura in quei momenti da… “statemi alla larga” perché è come se mi toccassero il cuore. Mi sento responsabile per le decisioni sulla loro salute e sto sempre molto attenta. Per esempio: quando Filippa torna a casa dopo una giornata in cui ha corso e si è divertita, vedendola in pace, provo un grande senso di serenità. Dovete sapere un’altra cosa. Durante il periodo di lockdown i cani hanno percepito ogni cosa. Ma non si tratta della paura proveniente dall’esterno. Quando io ho la febbre o sto male fisicamente, oppure sto attraversando un periodo emotivo particolare, Filippa e Ugo lo capiscono subito. Vi faccio un esempio: durante la quarantena portavo Filippa fuori, lei era felice, ma percepiva il silenzio intorno come d’abitudine, quando andiamo in giro per le nostre passeggiate “silenziose”. Non sentiva la paura, ma la normalità della sua vita.



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