Maria De Filippi si è raccontata a lungo nel salotto di Mara Venier. Una domenica particolare per la conduttrice Mediaset, dato che raramente concede interviste. Nella chiacchierata con la sua amica, Maria ha parlato molto del suo passato, rivivendo gli anni dell’università ma anche dei primi amori. E proprio parlando di amore che non ha potuto non menzionare suo marito Maurizio Costanzo. Non tutti sanno però che proprio insieme al giornalista, Queen Mary, ha rischiato di morire e solo per un secondo entrambi non hanno perso la vita. Stiamo parlando dell’attentato che ha coinvolto i due negli anni 90. Gli eventi risalgono al 14 maggio del 1993, quando ebbe luogo in via Fauro a Roma una rappresaglia da parte della mafia contro Costanzo, molto attivo nella lotta contro la criminalità organizzata. Un evento che, fortunatamente, causò feriti e non morti dato che vennero utilizzati circa 100 kili di tritolo.
Maria De Filippi e Maurizio Costanzo, l’attentato di cosa nostra
Ospite di Domenica In, noto programma condotto su Rai 1 da Mara Venier, Maria De Filippi ha dato vita ad una splendida chiacchierata con la sua rivale ma anche grande amica. Infatti, come ha detto la stessa Mara entrambi hanno condiviso molto la malattia delle loro madri, dandosi coraggio e consigli. Ciò che molti fan non sanno, è che tutto il successo di Maria, ma soprattutto la sua felicità con Costanzo, hanno rischiato di non esserci poiché la coppia, in seguito all’attentato subito, ha rischiato di perdere la vita. All’epoca dei fatti, dopo l’omicidio di Libero Grassi, imprenditore ucciso da Cosa Nostra, Costanzo insieme a Michele Santoro diede vita ad una maratona televisiva dedicata alla lotta alla mafia. L’impegno e l’ amicizia con Giovanni Falcone, rese Maurizio un ‘paladino’ della lotta alla mafia ma nello stesso tempo un obiettivo della criminalità organizzata.
Il racconto dell’autista di Maria e Costanzo
A lasciare senza parole il racconto dell’autista che all’epoca guidava il veicolo al bordo Maria De Filippi e Costanzo e il cane lupo Liù.Quest’ultimo infatti, come riporta il Corriere della Sera – Roma, ha avuto modo di spiegare: “Loro stavano sul sedile posteriore, con il cane sul tappetino. Ho tutto stampato in mente. Saliamo all’uscita del teatro Parioli. Metto in moto, parto. […] Anche se stretta, percorro via Fauro a una velocità un po’ allegra, sui 60 all’ora. […] Voltato a sinistra, riallineo le ruote su via Boccioni e proprio in quel momento bum! la fine del mondo, scoppia tutto, buio, la Bosnia, macerie ovunque”. Un miracolo quello che è accaduto ai due conduttori, salvi davvero per puro caso: Uno, due secondi hanno fatto la differenza tra la vita e la morte.
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