Luca Zingaretti e Luisa Ranieri formano una delle coppie più invidiate d’Italia



Belli, famosi e innamorati. Luca Zingaretti e Luisa Ranieri formano una delle coppie più invidiate d’Italia. In queste nostre immagini esclusive li vediamo su un motoscafo, soli, rilassati, felici nel mare cristallino di Pantelleria. Non è un caso che si trovino proprio su quell’isola.



Intanto perché dal 1999, cioè da quando è cominciata la serie del Commissario Montalbano, Zingaretti è legatissimo alla Sicilia, poi perché l’attore ha più volte raccontato di essersi innamorato di Pantelleria a prima vista, stordito da tanta bellezza.

Ci è tornato ogni volta che poteva, l’attrazione per questo luogo magico è cresciuta fino a spingerlo ad acquistare un dammuso per sé e Luisa. «Qualunque ansia, tensione o inquietudine qui scompare », ha raccontato lui dell’isola detta la Perla nera del Mediterraneo, poiché è di formazione vulcanica, non ha spiagge, ma solo scogliere scure e roventi. Un’isola più vicina all’Africa che all’Italia, aspra e perennemente battuta dai venti: o la ami o la odi.

A Pantelleria non sono ammesse vie di mezzo e la famiglia Zingaretti ha deciso di abbracciarne la bellezza ruvida e totalizzante. «Qui c’è la prima casa che ho condiviso con mia moglie Luisa», ha dichiarato ancora Luca. «E qui sono venute le nostre figlie fin da quando avevano un mese». Entrambe le bambine, Emma che ha 9 anni e Bianca di 5, sono infatti nate in piena estate, nel mese di luglio.

Le isole sono iscritte nel destino di questa coppia. Luca e Luisa si sono infatti conosciuti in Grecia, sul set della miniserie Cefalonia, nel 2005. Anni dopo, nel 2012, si sono sposati in Sicilia, nello spettacolare castello di Donnafugata, nel ragusano.

E ora c’è Pantelleria, come meta del cuore per le vacanze di famiglia. Il luogo dove ritrovarsi con calma, lontano dai riflettori, e lasciarsi andare nella bellezza delle atmosfere selvagge. Un meritato riposo per Luca Zingaretti che, covid a parte, ha vissuto un anno particolamente impegnativo. L’avevamo incontrato a febbraio per la promozione delle due nuove puntate di Montalbano (Salvo amato, Livia mia e La rete di protezione, andate in onda in pieno lockdown a marzo).

Ci aveva raccontato lo sconforto di aver perso tre amici legati alla fiction in pochissimo tempo: lo scrittore Andrea Camilleri, papà del commissario, scomparso a luglio 2019, poi lo storico regista della serie Alberto Sironi e infine lo scenografo Luciano Ricceri, colui che aveva scelto le location in provincia di Ragusa divenute famose in tutto il mondo.

Con grande coraggio Zingaretti si è messo in gioco prendendo in mano la regia dei nuovi episodi, caricandosi di responsabilità e fatica supplementari: recitava in quasi tutte le scene e poi correva davanti al monitor per vedere il risultato e scegliere se dare l’ok. «Emotivamente è stato dolorosissimo », ci aveva raccontato. «Dall’oggi al domani mi sono trovato a fare da solo tutto quello che condividevo con Alberto Sironi. Ma, come succede nei momenti di grade emergenza, ho tirato fuori energie che non sapevo neanche di possedere e lavoravo fino a 18 ore al giorno senza avvertire fatica.

Dopo l’ho pagata con un’immensa stanchezza. È stata una grande responsabilità, volevo arrivare in porto sano e salvo assieme a tutti i miei compagni». L’immagine del porto non è affatto casuale in bocca a un amante del mare come l’attore romano che, al termine dell’intervista, ci aveva confessato di aver girato una terza puntata del commissario, Il metodo Catalanotti, che la Rai ha deciso di non mandare in onda prima dell’anno prossimo.

Dal canto suo Luisa non è da meno, dal punto di vista professionale. Con un ruolo speculare a quello del marito sta girando la serie per Raiuno dedicata al vicequestore Lolita Lobosco. Zingaretti è tra i produttori di questa fiction e si vede. È ambientata a Bari (cioè al sud, come Montalbano), racconta le indagini e la vita sentimentale della Lobosco che, prima ancora di essere un’eroina della televisione, è protagonista di una serie di romanzi bestseller (proprio come Montalbano).

Lolita è a capo di una squadra di uomini, ma non nasconde la propria femminilità ed è indifferente al matrimonio (anche questo ricorda un certo Montalbano). Ma, rispetto al commissario, ha anche qualche notevole differenza. Lolita è super sexy nonostante lavori in un ambiente a prevalenza maschile e non si cura del giudizio altrui. Inoltre vive vicende d’amore decisamente più intriganti di quella tra Salvo e Livia. In particolare, la nostra eroina sarà molto attratta da un affascinante giornalista, assai più giovane di lei. Altro che Montalbano…



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