L’attenzione mediatica oggi si concentra su quella che è la vita personale e lavorativa di Luca Laurenti. La spalla del conduttore, conosciuto anche come Maestro Laurenti… ma cosa conosciamo davvero di lui?
Luca Laurenti la vita privata
Nel corso di questi anni abbiamo avuto modo di vedere Luca Laurenti sempre al fianco di Poalo Bonolis. Un’amicizia trentennale che li ha visto uniti in tutto, dal lavoro alla vita privata diventando una grande famiglia.
La sua carriera comincia con il piano bar ma cambia radicalmente nel momento in cui incontra Bonolis, debuttando con Urka. Successivamente per loro sono arrivati successi come: Ciao Darwin, Chi ha incastrato Peter Pan e adesso Avanti un altro. Negli anni, ha anche conosciuto la moglie Raffaella, grazie alla quale è diventato padre del figlio Andrea.
L’amore per Raffaella
In occasione di passate interviste, Luca Laurenti ha ammesso di aver sofferto anche di depressione e di aver lottato sempre insieme alla moglie Raffaella. La donna è arrivata nella sua vita grazie a Paolo Bonolis, essendo stato proprio lui a presentare la coppia.
Lo stesso Luca Laurenti a Vanity Fair parlando della moglie ha rilasciato la seguente dichiarazione a Vanity Fair: “Semplicemente io e lei stiamo bene insieme. Ogni coppia ha un suo codice ed una propria chimica. Noi abbiamo le nostre. Non ci sono cose che tra di noi si possono o non si possono fare. Ci fidiamo l’uno dell’altra, e questo è il segreto per portare avanti ogni relazione. La parola chiave è ‘fiducia’. Una cosa che vedo essere però alquanto complicata da ritrovare nei rapporti di oggi”.
La vita fuori dai social
Luca Laurenti non amerebbe molto il mondo dei social, tanto da non avere nessun profilo al fine di mantenere il massimo riserbo sulla sua vita dato che non gradisce su sé e la sua famiglia l’attenzione mediatica del gossip.
A svelare questo piccolo dettaglio sulla vita privata di Luca Laurenti è stato Paolo Bonolis, il quale ha deciso di rispondere così a tutte le domande che i fan del maestro gli hanno posto durante queste settimane di lock down. Non a caso, ecco che il conduttore di Avanti un altro ha dichiarato: “Devo dare una risposta a tutti quelli che continuano a chiedermi di Laurenti. Laurenti è vivo e lotta insieme a noi, però lui è come ‘Il solitario di Rio Grande‘. Lui vive da solo, in assenza di comunicazione, perché è la sua scelta di vita”.
Intervista a Paolo Bonolis su Luca Laurenti
Quest’anno Luca ci stupirà con un costume, chessò, da Armageddon? «Signora, lei come lo vuole? Mi dica come le aggrada che glielo mando a casa. Un Laurenti personalizzato in base alle sue perversioni, non c’è problema». Cosa spera che non faccia mai? «Arrivare in ritardo. Infatti non lo fa, è puntualissimo. Un professionista rigorosissimo». Lei è famoso per il suo cinico disincanto. Ma qual è la situazione più grottesca che le è capitato di vivere? «Il matrimonio. È una situazione nella quale ti devi calare con molta ironia per suggerne il nettare prezioso. Se lo affronti con preoccupazione sono cavoli amari». Le spiace se le faccio qualche domanda “evoluzionistica”? «Non si preoccupi, da non evoluto le rispondo con la speranza nel cuore». Anche lei, come Darwin, da bambino era interessato agli insetti? «Sì, non ero specializzato in entomologia, ma vegetali, animali e pure minerali mi sono sempre piaciuti. Anche ora, quando viaggio, sono più incuriosito dai paesaggi che non dagli scenari urbani». Darwin alla vita pubblica preferiva rintanarsi in giardino per fare le sue osservazioni. Lei pure è schivo? «Molto». Secondo lei, qual è l’anello mancante della nostra civiltà? «Ci manca la consapevolezza di essere animali, l’abbiamo perduta. Ci sono animali con le ali, con le pinne, con le zampe. L’uomo è l’animale con la spocchia». È più per l’evoluzione o per la rivoluzione in tv? «Ogni evoluzione è una rivoluzione in tv. Ma servono degli obiettivi precisi. Non si possono cambiare solo le cose che ci danno fastidio. Altrimenti ci diamo fastidio da soli. Questa risposta poi a Sorrisi mettetela a concorso: vince chi la capisce. Provo anch’io a partecipare, perché non so se l’ho capita». Lei scherza sempre. Anche davanti alla telecamera. È diverso se alza il sopracciglio destro o il sinistro? «Non è che sono solo spasmi?». Secondo i genetisti, tutte le persone con gli occhi blu discendono da un unico antenato. Chi vorrebbe che fosse questo suo avo “X”? «Uno dei primi esploratori». C’è una ragione istintiva per cui si veste quasi sempre di blu? «E che ne so? I vestiti me li portano, non li scelgo. Quando mi daranno una giacca arancione, sarò pronto per il carcere di Guantánamo». Se uno si veste di blu la gente gli va incontro più velocemente, dicono gli psicologi. «Bisogna dirlo al Coni. Se mettono un puffo davanti ai nostri velocisti, magari ogni tanto vinciamo». In famiglia, tecnologicamente, sono tutti più veloci di lei? «Tutti. Io sono rimasto analogico». Non si sente contemporaneo? «La prima puntata di “Ciao Darwin” è andata in onda nel 1998. Questo ventennio mi ha segnato. Però resta l’adrenalina, la voglia di regalare un sorriso. E questo ripaga da tante ferite». Non dica così, su. Aveva iniziato in allegria con le banane, finiamo con le banane. Le piacciono? «Sono ricche di potassio, fanno bene ai muscoli, danno energia. Le ha viste sui social di “Ciao Darwin”? È l’ultima trovata di mia moglie (Sonia Bruganelli, ndr)».
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