Le nuove puntate del torneo solidale de L’Eredità pongono la loro attenzione ancora una volta su Fabrizio Frizzi, dato che a tornare in studio troviamo l’ultimo campione che il conduttore aveva proclamato prima di lasciarci il 26 marzo del 2018.
Il ritorno di Super Andrea
Il torneo solidale de L’Eredità inevitabilmente ha posto l’attenzione mediatica su Fabrizio Frizzi, dato ce non sarebbe stata lo stesso game show se non fosse stato fatto un singolare ricordo al conduttore italiano venuto a mancare a causa di una brutale malattia.
Nessun monologo o parole scontate per Fabrizio Frizzi, dato che per ricordare il conduttore è stato sufficiente il ritorno negli studi dell’ultimo campione proclamato dal presentatore poco prima che venisse a mancare ovvero Andrea Saccone, che lui stesso dopo due settimane di permanenza nello show aveva rinominato Super Andrea. Il suo ritorno ha segnato un momento di grande emozione che ha colpito non solo il pubblico da casa ma anche i presenti in studio, compreso Flavio Insinna che ha presentato il giovane che torna a L’Eredità anni dopo quel doloroso addio.
“Ben ri-ri-ri… tornato”
Queste sono state le parole dette da Flavio Insinna per annunciare appunto il ritorno di Andrea Saccone, il giovane che aveva già segnato la storia de L’Eredità rimanendo nel game show per 14 giorni e poco prima che Fabrizio Frizzi ci lasciasse per via della malattia.
Il ragazzo, dunque, ha avviato la sua competizione in modo molto emozionato anche se si è fermato ad un passo dalla ghigliottina, battuto dal collega e campione Giuseppe anche se ormai non ha poi concluso il gioco nel modo corretto, spagliando così la parola del gioco finale anche se Flavio Insinna ha commentato il tutto nel seguente modo: “Dato che la risposta corretta è fiducia e non felicità, ci facciamo un’iniezione di fiducia affinché possa esserci domani sera la vittoria”.
La confessione di Flavio Insinna
Non a caso, il ritorno di Super Andrea ha riportato alla memoria anche le passate dichiarazioni che Flavio Insinna che a TV Sorrisi e Canzoni aveva spiegato: “Mi è passato il mondo nella testa. Per primo, un senso di inadeguatezza. Poi il mio pensiero è corso ‘là’: puoi mai pensare che quel gioco si chiama ‘L’eredità’ e tu lo prendi da un amico fantastico che non lo lascia per andare a fare Sanremo ma perché non c’è più? Ho parlato tanto con Carlo, con gli autori, con la produzione, con i direttori… Tutti mi hanno tranquillizzato, era un “sì” collettivo e condiviso, ma era una situazione complicatissima, anche perché io a Fabrizio ci penso ogni giorno…”.
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