Lele Mora si trova ancora una volta nel mirino dell’attenzione mediatica per via delle dichiarazioni che l’ex manager dei vip ha rilasciato a Non è L’Arena, ospite di Massimo Giletti. In particolar modo, ecco che Lele Mora si lascia andare sulla confessione fatta circa il suo tentativo di suicidio quando succede qualcosa in studio…
La verità sul processo Ruby
La vicenda giudiziaria che vede coinvolto Lele Mora nel processo Ruby, avviato molti anni fa e che vede tra gli imputati anche Silvio Berlusconi. In particolar modo, ecco che Lele Mora ospite di Non è L’Arena di Massimo Giletti comincia la sua lunga intervista chiarendo la sua posizione in merito ai fatti dichiarando: “Premesso che sono contrario a qualunque droga e che l’unica polvere bianca è quella sui mobili di casa, sono stato condannato per evasione fiscale, bancarotta e favoreggiamento della prostituzione nel processo Ruby”.
La confessione di Lele Mora
Successivamente, Lele Mora ha deciso di rompere il silenzio e parlare anche del suo trascorso in carcere proprio in diretta televisiva.
In particolar modo, ecco che l’ex manager si lascia andare anche alla seguente confessione sul periodo di reclusione: “Passai 13 mesi di completo isolamento in un cubicolo nel carcere di Opera, controllato a vista, con 40 gradi d’estate, senza un ventilatore. Niente fornello per cucinare. Mangiavo solo tonno”. Lele Mora, in seguito, continua il racconto della quotidianità in carcere rilasciando anche la confessione in merito: “Frutta e verdura dovevo tenerle al fresco nel lavandino in cui mi lavavo. La finestra con doppie sbarre era priva di vetri, per impedirmi atti autolesionistici. D’inverno la temperatura scendeva quasi a zero. Ottenni un piumone solo grazie al certificato dello psichiatra”.
“Mi sono svegliato in infermeria”
Lele Mora a Non è L’Arena, dunque, ha deciso di rompere il silenzio e raccontare quello che è stato il periodo più brutto della sua vita. Gli anni trascorsi in prigione, le vicende giudiziarie… hanno trascinato Lele Mora in un circolo nero dove per lui l’unica via di uscita era rappresentata dal suicidio.
Non a caso, è lo stesso ex manager che ammette di aver tentato di togliersi la vita diverso tempo fa, anche se poi Lele Mora è stato poi miracolosamente salvato in extremis. A raccontare in poche parole a Massimo Giletti quello è successo in passato, ma senza voler scendere nei dettagli: “Sì tentai il suicidio sigillandomi naso e bocca con i cerotti che tenevano insieme l’abat-jour rotta. Mi risvegliai in infermeria. Ma non parliamone, è un ricordo terribile”.
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