La figlia 19enne di Al Bano e Lecciso debutta da cantante con un singolo dall’influenza rap che si intitola “Ego”: «L’ho scritto durante il lockdown e papà a sorpresa mi ha fatto i complimenti… Molti pensano che io abbia la strada spianata, però musicalmente vorrei prendere le distanze da lui. Un duetto? Meglio con Sfera!». «La musica mi ha aiutato nei momenti duri e fra poco andrò a vivere per la prima volta da sola a Milano». «Mamma mi dà consigli sul look, ma non la ascolto sempre e papà non vuole che mi trucchi troppo».
Quando sei la figlia di Al Bano, la piccola di casa e scrivi la tua prima canzone, il papà come regalo di compleanno la fa passare in radio. 14 giugno 2020: Jasmine Carrisi compie 19 anni e dalle frequenze di Radio Norba, in Puglia, risuona il suo primo singolo, Ego.
Un brano rap con influenze pop. La figlia del cantante e di Loredana Lecciso l’ha scritto durante il lockdown nella tenuta di Cellino San Marco. Un momento difficile per l’emergenza, ma anche felice per la ritrovata armonia familiare. «Sì, è stato un periodo positivo a casa e ho avuto tempo per me nonostante dovessi studiare per la maturità.
Ho anche ricominciato a suonare il pianoforte che avevo un po’ abbandonato». Da qualche giorno Ego gira su Spotify e You Tube, più critiche o apprezzamenti? «Pari. Sia commenti positivi che negativi sui social. Molti pensano che abbia la strada spianata e mi danno fastidio i giudizi di chi non mi conosce.
Nella vita reale la canzone è piaciuta a tutte le persone importanti. Ma voglio andarci cauta, non ho aspettative troppo alte. Anche se mi piace cantare, continuerò a studiare: non si sa mai… Mi sono iscritta alla facoltà di Comunicazione a Milano e fra poco mi trasferirò lì: per la prima volta andrò a vivere sola. Amo le metropoli, ma so già che poi mi mancherà la Puglia».
“Ha talento, ha scritto tutto da sola su una base fantastica di Alte- risio Paoletti, mi ha positivamente impressionato”, ha dichiarato papà sulla canzone. Ma raccontaci cosa ti ha detto in privato.
«Quando l’ha ascoltata mi ha detto: “È davvero quello che vuoi fare?”.
Io gli ho risposto di sì anche se avevo paura che potesse non piacergli. Eppure mi ha fatto subito i complimenti, non è da lui sbilanciarsi. Da mamma me lo aspettavo già di più perché, anche se non ascolta rap e trap, capisce di più il genere. La musica per me è sempre stata importante, un modo per evadere nei momenti difficili, anche durante il mio percorso scolastico che non ho vissuto sempre benissimo. Così ora ho deciso di buttarmi in questa avventura. La popolarità non mi fa più paura come da piccola».
Sei cresciuta con la musica di papà, ma il tuo genere preferito è la trap. Insomma… preferiresti duettare con Al Bano o con Sfera Ebbasta? «Beh, con Sfera! (ndr ride) È uno dei miei preferiti. Ho iniziato a seguire questo genere grazie a lui, non lo conosco ma una volta all’Arena di Verona ci siamo fatti una foto insieme. Non mi piace essere definita “erede di papà”, siamo mondi diversi e vorrei distanziarmi musicalmente.
Ho scelto di farmi chiamare solo Jasmine senza cognome per questo: non ci ho pensato più di tanto, sapevo che avrei dovuto fare così per non essere subito collegata a lui». Che rapporto hai col tuo corpo e la tua immagine? «Mi accetto, non mi sento così bella come dice qualcuno. Mamma mi dà dei consigli sul look, ma non la ascolto sempre: ha paura che mi rovini i capelli tingendoli. Invece papà non vuole che mi trucchi troppo».
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