Inter Shakhtar si disputerà, mercoledì 9 dicembre 2020, alle ore 21.00 La partita sarà visibile sui canali Sky e nello specifico sui canali Sky Sport, sia sul satellite che sul digitale terrestre ed ancora Sky sport Arena al numero 204 del satellite.
Ovviamente chi vorrà potrà seguire anche il match in diretta streaming. Gli abbonati potranno affidarsi a Sky Go per poter vedere il match, scaricando l’app su dispositivi mobili quali computer e notebook o ancora tablet e smartphone. Ci sarebbe ancora un’altra possibilità, ovvero guardare il match su Now Tv, il servizio di streaming live e on demand di Sky che da la possibilità di poter assistere ai più importanti incontri di calcio, ovviamente dopo aver acquistato uno dei pacchetti offerti.
Diretta Live TV Inter – Shakhtar 9 Dicembre 2020
Andare avanti in Europa, meglio se in Champions, potrebbe avere un ulteriore risvolto per l’Inter. Con gli ottavi di Champions arriveranno soldi importanti (quasi 15 milioni sommando tutto), dunque maggiori ricavi che daranno al club nerazzurro maggiore libertà di manovra non solo per il mercato di gennaio, ma anche per la questione rinnovi di contratto. Già dalla scorsa stagione l’Inter, su indicazione anche di Conte, ha deciso di non annunciare i prolungamenti e di evitare, se possibile, le contrattazioni a stagione in corso. Ovviamente, però, l’ad Marotta e il ds Ausilio non possono rimanere con le mani in mano e i contatti con i vari agenti sono costanti. Tant’è vero che lo scorso settembre capitan Handanovic ha prolungato dal 2021 al 2022, ma l’Inter non ha mai ufficializzato l’intesa. E così accadrà anche per D’Ambrosio (dal 2021 al 2022), mentre Bastoni vedrà il suo ingaggio, oggi di 0.9 milioni, crescere a cifre da “Nazionale”.
Magari la sosta natalizia potrà aiutare a chiudere qualche operazione, anche se il grosso del lavoro verrà rinviato a giugno. Per esempio Mino Raiola nell’intervista che pubblichiamo oggi, ha di fatto confermato come l’accordo per il rinnovo di Stefan De Vrij sia stato verbalmente raggiunto. Il difensore olandese e il suo agente aspettano la stesura del contratto per firmare il probabile prolungamento dal 2023 al 2025 con l’ingaggio che verrà ritoccato verso l’alto rispetto ai 4.2 milioni attualmente percepiti, un premio per quello che la stagione scorsa è stato votato come miglior difensore della Serie A.
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Una delle priorità dell’Inter nel corso della scorsa annata era quella di prolungare il contratto di Marcelo Brozovic, soprattutto perché Marotta voleva togliere la clausola da 60 milioni inserita in occasione dell’ultimo rinnovo nell’ottobre del 2018. Poi qualche episodio controverso fuori dal campo, l’esigenza di fare cassa nel mercato per provare a racimolare denaro per tentare l’assalto a Kanté, avevano posto il croato fra i giocatori cedibili. Adesso che Brozovic è invece tornare a comandare il centrocampo nerazzurro, la questione rinnovo torna a essere d’attualità, non fosse altro perché l’accordo attuale arriva al giugno 2022, dunque a fine stagione saremo solo a dodici mesi dalla scadenza. Brozovic guadagna 3.5 milioni, il suo ingaggio potrebbe essere leggermente alzato (4?), ma la volontà della società, come detto, è quella di togliere la clausola, anche se in tempi di Covid, difficilmente qualcuno metterà sul tavolo 60 milioni.
IL TORO IN STAND-BY
E poi c’è Lautaro Martinez. L’argentino è stato uomo mercato sui giornali catalani per mesi, poi a Barcellona hanno capito che non c’era modo di arrivare ai 111 milioni della clausola (e di valutazione data dall’Inter). Il club spagnolo, però, agli agenti di Lautaro aveva offerto 10 milioni d’ingaggio e naturalmente l’Inter dovrà adeguare prima o poi lo stipendio dell’argentino che oggi percepisce circa 2.5 milioni più bonus, dunque meno della metà di big come Lukaku, Eriksen, Sanchez e Vidal. Impossibile che Marotta – che anche in questo caso vuole togliere la clausola – arrivi a 10 milioni, ma anche ai 7.5 di Lukaku. L’Inter ha però promesso agli agenti Zarate e Yaque nell’incontro avuto a Milano a metà settembre di raddoppiare l’ingaggio del “Toro”. Basteranno 5 milioni per accontentare le loro richieste? E’ possibile che a fine anno o a gennaio i due procuratori tornino a Milano per discutere la questione. Senza escludere, come accaduto a settembre, che non facciano prima scalo a Barcellona e Madrid…
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Tutto nelle mani o quasi del gigante buono, di Romelu Lukaku. L’Inter domani sera si giocherà una gara da dentro-fuori in Europa (sia Champions che Europa League) contro lo Shakhtar e il rischio biscotto a Valdebebas – Real Madrid e Borussia Monchengladbach con un pareggio approderebbero agli ottavi anche in caso di successo nerazzurro – e l’avvicinamento al match, seppur sull’onda lunga dei risultati positivi ottenuti nelle ultime partite, non è dei migliori per Antonio Conte. Il tecnico, infatti, fra sabato e ieri ha visto fermarsi per infortunio due dei suoi pilastri in mezzo al campo, ovvero Arturo Vidal e Nicolò Barella.
GUERRIERI FERITI
Il cileno ha accusato a metà della ripresa della sfida col Bologna una fastidio muscolare alla coscia sinistra e ieri non si è allenato. Dopo aver svolto terapie alla Pinetina già domenica, quando il resto dei compagni era a casa per riposo, ieri Vidal è stato visitato dallo staff medico che ha preferito non fargli correre rischi. Oggi l’ex Barcellona verrà rivalutato e non sono da escludere degli esami strumentali: ovvio, che se Vidal dovesse recarsi a fare dei controlli, la sua assenza sarebbe certificata. Ma già adesso le chance di vederlo in campo sono pochissime, anche se quanto accaduto ieri potrebbe spingere Vidal e il suo spirito da guerriero, a stringere i denti per la causa. Già, perché ieri si è fermato per un problema a una caviglia Barella. Un guaio non da poco per Conte che già aveva tenuto inizialmente a riposo il centrocampista contro il Bologna per un lieve affaticamento al polpaccio accusato in Champions a Monchengladbach la scorsa settimana. Le sensazioni arrivate ieri da Appiano non sono positive per Barella, anzi, volendo ha più chance di recuperare Vidal, anche se un eventuale infortunio più grave, giocando, creerebbe maggiori guai al cileno che rischierebbe di finire anticipatamente il 2020. Insomma, poco da sorridere per Conte che si ritrova così con le scelte contatissime a centrocampo dove mancano già Nainggolan e Vecino. Brozovic e Gagliardini saranno titolari certi, ma, in caso di doppio forfait dei fedelissimi Barella e Vidal, chi completerebbe il centrocampo? Rimangono, di fatto, tre opzioni. Una prevede lo schieramento di Sanchez da trequartista: sarebbe una formula molto offensiva, ma dovendo l’Inter vincere per forza, non è da escludere che Conte ci provi, anche se non avrebbe poi ulteriori attaccanti in panchina (Pinamonti è sempre out). Rimangono poi Sensi ed Eriksen. Il primo avrebbe le doti giuste per completare il 3-5-2, ma venerdì il tecnico salentino ha detto di non ritenerlo ancora pronto a giocare: a distanza di quattro giorni lo sarà? E poi rimane Eriksen: è vero che restano poche opzioni, ma se Conte scegliesse il danese per la gara-bivio della stagione europea, sarebbe comunque sorprendente.
BOMBER SENZA FINE
Ecco perché, alla fine, Conte dovrà affidarsi ancora di più al “suo” Romelu. Lukaku finora è stato senza dubbio il trascinatore della squadra: 8 gol in 9 partite in campionato, 4 in altrettanti match in Champions. E’ arrivato in stagione a 17 reti in 18 gare contando gli incontri disputati con il Belgio. Con l’Inter, in una stagione e mezzo è arrivato a 46 gol, fra poco dunque taglierà il traguardo delle 50 reti (in carriera è invece a 291 sommando club, nazionale maggiore e Under 21). Cifre che hanno portato la Snai a far scendere la quota di Lukaku-capocannoniere della Serie A a 3.50, secondo solo a Cristiano Ronaldo, primo a 2.50 (Ibrahimovic è terzo a 4, quarto Immobile a 7.50 e quinto Belotti a 15). Lukaku bomber e leader, anche se lui continua a rifiutare questa etichetta: ieri, per esempio, il belga è arrivato ad Appiano Gentile con decine di console di videogiochi e le ha regalate ai compagni. Un “gol” nello spogliatoio, adesso Conte gliene chiede altri in campo per restare in Europa, Champions soprattutto.
L’asse centrale, complici i dubbi su Vidal e Barella, è scontato. Handanovic in porta; Skriniar, De Vrij e Bastoni in difesa; Brozovic e Gagliardini a centrocampo; Lukaku e Lautaro (domani sera alla presenza numero 100 con l’Inter) in attacco. Gli unici dubbi di Antonio Conte per la formazione titolare, chiamata a giocarsi la qualificazione agli ottavi di Champions League negli ultimi 90 minuti con lo Shakhtar Donetsk a San Siro, riguardano il terzo centrocampista e le corsie esterne del 3-5-2.
I punti interrogativi sono aumentati dopo l’ottima prestazione di Hakimi nella partita di sabato sera con il Bologna. La doppietta del calciatore marocchino ai rossoblù segue l’ottimo ingresso in campo con il Borussia Mönchengladbach, impreziosito dall’assist a Lukaku. La crescita esponenziale dell’ex Borussia Dortmund può modificare le certezze di Conte che aveva trovato la nuova coppia ideale di laterali con Darmian a destra e Young a sinistra. Una giusta miscela di spinta offensiva e accortezza tattica.
Darmian era stato esemplare in Germania realizzando il primo gol nerazzurro. Adesso, però, l’allenatore salentino potrebbe mischiare le carte. Le quotazioni di Hakimi sono in risalita. Ma non è facile privarsi di Darmian dal primo minuto, visto l’ottima condizione dell’ex giocatore del Torino. Non è nemmeno escluso che Darmian possa essere utilizzato a sinistra (è già successo in questa stagione) lasciando spazio ad Hakimi a destra, in modo da schierare subito i due esterni più in forma in questo momento.
Young, però, è sempre stato apprezzato da Conte per la sua saggezza tattica che porta equilibrio. Una risorsa preziosa in una serata decisiva dove la vittoria deve essere inseguita con calma e intelligenza. Sembra più indietro Perisic in queste gerarchie. C’è ancora tempo per decidere. Kolarov, guarito dal Covid-19, andrà in panchina. Nainggolan e Pinamonti migliorano, ma sono ancora indisponibili.
Alla vigilia della gara con l’Inter, il tecnico portoghese dello Shakhtar, Luis Castro, non fa sconti: sono a Milano per vincere.
«Ogni squadra può avere problemi se gioca con un’Inter così forte, non possiamo perdere tempo su questo – ha detto Castro nella conferenza stampa della vigilia -. La nostra difesa avrà tanto da fare ma sono molto concentrato.
Dopo i sorteggi sapevamo che il nostro gruppo non sarebbe stato facile, i giornalisti dicevano che non ce l’avremmo fatta e invece siamo qui a giocarci il passaggio al prossimo turno: questo è stato possibile grazie al nostro gioco. Attaccheremo, non vogliamo chiuderci in difesa come successo nelle scorse due partite.
Non siamo una squadra debole». Potrebbero pesare, però, le tante assenze alle quali la squadra dovrà far fronte: Kornienko, Kryvtsov, Ismaily, Konoplyanka, Junior Moraes, Fernando e Malyshev non sono stati convocati, mentre saranno del match Dentinho e Khocholava, entrambi recuperati.
Che fantastica storia è la vita. Canzone straordinaria, che pure cominciava così: «Mi chiamo Antonio e faccio il cantautore ». Conte allena, invece.
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