Snobbati dalla famiglia reale. Estromessi dai ruoli chiave. Ostacolati dalle eminenze grigie di Palazzo, intimorite dalla crescente notorietà globale della coppia. Finding Freedom, alla ricerca della libertà, prima biografia di Harry e Meghan, non ha tradito le attese e ha scaricato su casa Windsor una poderosa infilata di siluri ancor prima della sua uscita, prevista l’11 agosto.
Un’anticipazione del libro – già ribattezzato Il Vangelo secondo i Sussex – vergato dai giornalisti di Hearst America Omid Scobie e Carolyn Durrand, è stata pubblicata in tre puntate dal paludato quotidiano londinese The Times che ha pescato nei 24 capitoli i passaggi più clamorosi della rottura familiare, imputata a vari membri della “Ditta”, la real casa. Il primo della lista è William. Il logoramento dei rapporti tra il futuro re d’Inghilterra e il fratello Harry sarebbe stato alla base della decisione dei Sussex di voltare le spalle a famiglia, casata e doveri dinastici.
La rottura, a leggere le righe della biografia, risalirebbe a settembre 2017, quando Harry confidò al fratello maggiore l’intenzione di portare Meghan all’altare. «Prenditi tutto il tempo per decidere se quella è la ragazza giusta, non farti trascinare dalla lussuria», sarebbe stata la risposta di William. Riferimento sessuale a parte, ciò che infastidì il fratello minore fu che Meghan non venne nemmeno chiamata per nome, ma indicata col pronome.
E a Harry, che in quel momento avrebbe desiderato solo una piena approvazione da parte di William, la persona che più di ogni altra conosce anche i più reconditi anfratti delle sue emozioni, il “quella” non andò davvero giù. «Si è comportato da snob», è la sintesi che fa il duca di Sussex del comportamento del futuro re.
Da lì in avanti nulla sarebbe stato più come prima. E proprio questa freddezza crescente avrebbe impedito alle rispettive consorti di costruire un loro rapporto. Il libro stempera la competizione tra le acerrime cognate: “Quando Meghan ha capito che non avrebbe trovato in Kate un’alleata, semplicemente ha smesso di tentare un approccio, senza perdere il sonno”, si legge. Viene negata “la crisi delle calze velate” – quel retroscena secondo cui l’allora signorina Markle, in piena euforia organizzativa da matrimonio, avrebbe ridotto Kate in lacrime durante la scelta degli accessori per le damigelle: Kate voleva le gambe coperte, Meghan nude – ma, per converso, si attribuisce a Kate una mossa altezzosa, sprezzante. Siamo nel periodo di vicinato delle due coppie a Kensington Palace, prima che Meghan e Harry si trasferissero al Frogmore Cottage di Windsor: le due cognate si incontrano in cortile.
La futura regina è già in auto, alla guida di un Range Rover, diretta a un raid di shopping. Scopre che anche Meghan ha gli stessi piani e per giunta proprio nella stessa strada dove sta andando lei. Diana e Sarah, ai tempi d’oro, non ci avrebbero pensato un attimo: sali, andiamo insieme, se passa qualche paparazzo tanto meglio. Ma la duchessa di Cambridge si congeda con un sorrisino freddo, alza il finestrino oscurato e se ne va.
A questo punto occorre precisare che i Cambridge, dopo questo bombardamento, hanno dato fuoco alle proprie polveri, facendo parlare i soliti “amici” con il tabloid anti Sussex per eccellenza, il Daily Mail. Ma quale antipatia, ma quale snobismo? William e consorte le hanno tentate tutte per integrare Meghan. Kate ha invitato più volte la cognata a pranzo, addirittura ha cucinato per lei i piatti vegani preferiti. Da cronisti, occorre ricordare che la verità sta nel mezzo: la signora di Cambridge è stata la prima tutor di Meghan a corte, le ha insegnato i rudimenti del protocollo.
Poi, certo, la competizione è montata mano a mano che la moglie di Harry ha cominciato a invadere la stampa, e quel famoso viaggio in solitario con la regina, nel giugno 2018, dopo appena un mese dal suo ingresso ufficiale in famiglia, deve aver fatto ribollire il sangue nelle vene di Kate: a lei lo stesso privilegio fu concesso oltre un anno e mezzo dopo le nozze con William. L’apice dell’indifferenza si è toccato alla Messa per il Commonwealth del 9 marzo: la futura regina non ha degnato la cognata di uno sguardo né in chiesa, né uscendo.
Le fotografie sono lì a testimoniarlo. Immagini, retroscena, rivelazioni: il successo mediatico dei Sussex è assai rilevante nella matassa di motivazioni che hanno generato il disagio a corte della coppia. Sempre secondo Finding Freedom, infatti, le figure chiave della macchina di Palazzo, gli uomini in grigio, come anche Diana li definiva, “non hanno mai amato Meghan e le hanno reso la vita impossibile, preoccupati che la sua dirompente carica mediatica potesse eclissare gli altri membri della real casa”. Una condizione estenuante che nel testo viene riassunta in una frase attribuita alla duchessa di Sussex: “Ho rinunciato alla mia vita per questa famiglia”. E come contropartita avrebbe ottenuto solo veleno, visto il covo di vipere in cui, a suo dire, si è imbattuta.
Omid Scobie, intervistato dal Times a commento degli estratti, si spinge anche oltre, puntando l’indice contro i tabloid, che con i loro commenti su Meghan avrebbero influenzato gli apparati di corte. «È stata definita subito la “duchessa diversa” diventando vittima di sessismo e razzismo». C’è di vero che gli attacchi rivolti a Meghan da parte della stampa, l’attenzione alla mamma Doria (le foto della signora in tuta e capelli arruffati avrebbero persino ridotto in lacrime la duchessa), gli scandali del padre Thomas e le rivelazioni della sorellastra Samantha non hanno mai stimolato Palazzo a schierarsi pubblicamente con la nuova arrivata.
Harry si sarebbe aspettato una reazione del padre Carlo e dell’amata nonna, la regina, la quale invece, estromettendo lui, Meghan e Archie dalla parata di foto familiari sistemate intorno a lei durante l’ultimo discorso natalizio, di fatto li ha abbandonati al loro destino. Un destino lontano da Londra e dai veleni che i Sussex, e questo Gente lo ha raccontato lo scorso novembre in esclusiva mondiale, avevano iniziato a pianificare sin dai primi vagiti di Archie, nato il 6 maggio 2019, e su impulso di Harry.
Che, facendo un bilancio dei primi 12 mesi da uomo sposato a corte, ha capito che quello non sarebbe stato l’ambiente adatto per crescere suo figlio, “l’essere umano cui il duca tiene di più”, si legge nel libro. Harry, in quel famoso vertice di Sandringham di gennaio durante il quale si discusse del suo futuro, voleva solo fuggire lontano, dicendosi non interessato a una soluzione di mezzo: un anno in America con la possibilità tornare nel Regno Unito senza conseguenze. Queste rivelazioni hanno raso al suolo ogni tantativo di riappacificazione che pure si stava tentando, su entrambi i fronti. E, a meno di clamorosi dietrofront, d’ora in poi i cancelli di Buckingham Palace, per i duchi di Sussex, resteranno chiusi.
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