Controcopertina

Flavio Briatore, il suo amore per Nathan Falco è sempre più forte



Mentre si candida virtualmente a leader di una ipotetica opposizione o di un “Movimento degli squali” da contrapporre a quello ben più mite delle “sardine”, Flavio Briatore trascorre qualche giorno sulle nevi di Sankt Moritz con il figlio Nathan Falco.



Li vediamo sorridenti e felici sciare in bello stile in attesa dell’arrivo di Elisabetta Gregoraci, che li ha raggiunti dopo la settimana della moda milanese. Da quando Briatore e la Gregoraci si sono lasciati, alla fine del 2017, hanno fatto l’impossibile per non far pesare la loro scelta sulla serenità del figlio: Elisabetta è rimasta a vivere a Monte Carlo, dove risiede l’ex marito, proprio per consentire a Nathan Falco di essere sempre  vicino ai genitori. E, anche grazie al piccolo, i rapporti fra i due ex sono rimasti ottimi. Tanto che, come ci ha confessato la Gregoraci, non è facile voltare pagina dopo Briatore. «Avendo avuto un compagno così, chi viene dopo sente sempre il confronto e questa cosa non mi aiuta», ha detto a “Chi”.

E Briatore fa sempre sentire la vicinanza alla ex moglie, tanto che, quando è stata esclusa dal Dopofestival di Sanremo (L’Altrofestival), l’imprenditore ha scritto un commento contro il conduttore, Nicola Savino. «Mi ha fatto piacere. Ma lui in questi anni è sempre stato protettivo con me», ha detto la Gregoraci. E anche la passione fra Briatore e Benedetta Bosi, emersa nei mesi scorsi, è stata così breve che il sospetto è che l’imprenditore pensi ancora alla Gregoraci. Parlando del Briatore “pubblico”, ha fatto scalpore un video che ha pubblicato sulla sua pagina Instagram contro i politici italiani.

Il manager risiede a Monte Carlo e ha interessi sparsi per il mondo e, proprio dopo un giro a Dubai, ha esternato: «Leggo due o tre giornali italiani tutti i giorni, che ti deprimono: il governo che abbiamo è uno scandalo perché, dopo la Finanziaria di dicembre, non ha fatto nulla. Grandi annunci, ma la maggioranza litiga ogni giorno per il potere, per le 400 nomine e le 400 poltrone, non gliene frega niente del Paese perché i consumi rallentano, la disoccupazione aumenta e il governo non porta avanti nessun provvedimento. Ma perché non ci ribelliamo? Altro che le sardine, qui ci vogliono gli squali! Bisogna fare come i tifosi e che urlano “andate a lavorare se no vi prendiamo a calci in c…”». Insomma, qui lo vediamo scendere sulle piste, ma sarà pronto a scendere in campo?



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