Fabio Fazio fuori dalla Rai, arriva lo sfogo del conduttore che si scaglia contro la Direzione. Il conduttore nel corso di un’intervista recente rilasciata a La Stampa sembra si sia sfogato su quanto accaduto in questo periodo. Come sappiamo, il conduttore è stato per tanti anni alla conduzione di Che tempo che fa, il programma in onda sulla Rai. Parlando proprio di questo programma, il conduttore sembra abbia voluto dire la sua.
Fabio Fazio fuori dalla Rai, lo sfogo del conduttore
“Il mio è l’unico programma della storia che ha fatto Raitre, Raiuno, Raidue e ora di nuovo Raitre, un ritorno a casa. La Rai ha altre tredici reti, quindi c’è ancora spazio per il gioco dell’oca. Per essere gentili, diciamo che è un fatto inusuale” .Secondo Fazio la colpa non sarebbe degli ascolti, visto che in media a seguire le puntate erano 4 milioni di telespettatori. Ma di chi sarebbe quindi, la colpa? A dire dal conduttore sarebbe di Matteo Salvini. “Non credo siano state le scelte editoriali a determinare il valzer nelle reti ma la politica, quando vieni attaccato centinaia di volte da importantissimi esponenti del governo qualche domanda te la fai”. Questo ancora quanto dichiarato dal conduttore nel corso dell’intervista, il quale ha fatto riferimento alla campagna scatenata nel corso del 2018 dal leader della Lega.
A tal riguardo, Fazio avrebbe ancora aggiunto: “Quando uno è noto, magari popolare, diventa un bersaglio comodo. Sono stato trattato come avversario politico e per fortuna, non avendo una mia parte politica, non sono stato difeso da nessuno. La prendo come un segno di grande indipendenza e libertà”. Fazio sembra essere convinto del fatto che la sua retroscessione è dipesa da alcune scelte politiche. Se così fosse, anche la promozione però dipenderebbe da un discorso legato alla politica. Fabio Fazio sarebbe così tornato a Che tempo che fa e sarebbero tornare anche le polemiche per il compenso. Già in passato se ne era parlato.
Il conduttore attaccato per il suo compenso
Quest’anno in onda su Rai 3, Fabio ha deciso di criticare coloro che lo hanno attaccato per il suo compenso considerato piuttosto alto. Il conduttore a questo riguardo avrebbe detto di aver fatto ciò che fanno tanti colleghi del mondo dello spettacolo, come Maria De Filippi, Giovanni Floris e Maria De Filippi. Su questo è intervenuto però il renziano Michele Anzaldi. “Per difendere l’appalto alla sua società il conduttore si paragona a Scotti, De Filippi e Floris: tutti volti della tv commerciale, non del servizio pubblico pagato con il canone. Davvero non ci deve essere differenza tra tv pubblica e privata”. Ecco le parole di Anzaldi.
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