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Dove e come vedere Lazio – Udinese, streaming gratis e diretta live tv Sky o Dzan?



Dove e come guardare la partita

Lazio Udinese si disputerà questa sera, domenica 29 novembre 2020, alle ore 12.30  La partita sarà visibile sui canali Sky e nello specifico sui canali Sky Sport, sia sul satellite che sul digitale terrestre ed ancora Sky sport Arena al numero 204 del satellite. Ovviamente chi vorrà potrà seguire anche il match in diretta streaming. Gli abbonati potranno affidarsi a Sky Go per poter vedere il match, scaricando l’app su dispositivi mobili quali computer e notebook o ancora tablet e smartphone. Ci sarebbe ancora un’altra possibilità, ovvero guardare il match su Now Tv, il servizio di streaming live e on demand di Sky che da la possibilità di poter assistere ai più importanti incontri di calcio, ovviamente dopo aver acquistato uno dei pacchetti offerti.



l’ allievo supera il maestro. Per la prima volta. E non solo nel risultato. Il tostissimo Verona ha approfittato del fiato corto e delle polveri bagnate dell’Atalanta per fare il colpaccio. Ma soprattutto bisogna dare merito a quell’invasato, nel senso buono, di Ivan Juric che non solo ha teleguidato la squadra dal primo all’ultimo minuto (dove la trova la voce?) ma l’ha rivoltata come un calzino mantenendo lo stesso sistema. Solo, ha cambiato ruoli all’interno di esso e fatto tutti i cambi giusti. E così, dopo un primo tempo di sofferenza, ha capovolto la partita. Il suo mentore Gasperini non ha azzeccato le contromosse: i suoi cambi non sono stati altrettanto efficaci, anzi.

A onor del vero, se il Gasp non è riuscito a correre ai ripari, l’Atalanta nel secondo round non è riuscita più a correre mentre il Verona sembrava il ritratto della salute. È così che sopperisce alle mancanze tecniche. Le fatiche di coppa col Li-verpool si son fatte sentire eccome, come le assenze dell’infortunato Gosens e dell’acciaccato Romero oltre agli uomini dell’Est col Covid. Così la Dea è stata punita dal rigore di Veloso e dall’incursione di Zaccagni pescato con un delizioso lancio dello stesso Veloso, una delle mosse di Juric, che sorpassa proprio Gasp in classifica.

Eppure nel primo round si è vista soltanto l’Atalanta. Per una decina di minuti la partita è stata abbastanza bloccata, data la simile disposizione in campo e il pressing delle due squadre. Ma poi la Dea è uscita, sia con la miglior qualità di palleggio ma soprattutto con lanci lunghi per Zapata a eludere il pressing feroce con cui il Verona cercava di opporsi. Il Verona è una squadra tosta, a volte sporca, nel senso sportivo del termine. Non avendo grandi doti sfrutta tutto quello che può.

Ma quando non riusciva a interrompere l’azione con falli tattici (e magari cattivi, vero Ceccherini?) e a sfruttare il fuorigioco, la Dea riusciva ad arrivare in porta. Come quando Gomez ha recuperato palla, lanciato Zapata che ha subito servito Ilicic in ottima posizione, ma il suo tiro è finito alto. Lovato, recuperato all’ultimo momento, riusciva ad arginare la potenza di Zapata ma alla mezzora è dovuto uscire e Juric non aveva un cambio di ruolo, dunque ha adattato Danzi a centrale di destra, spostando Dawidowicz al centro.

Senza Lovato, l’Atalanta ha avuto vita più facile davanti. Prima il Papu ha dribblato Danzi ma ha sbagliato mira dal limite dell’area, poi Ilicic ha pescato stupendamente Zapata lanciato ma Silvestri è stato bravissimo ad anticiparlo in uscita. Insomma, superiorità, buone occasioni ma niente vantaggio. Le polveri bagnate, appunto. II Verona, di contro, ha provato a controbattere ma non è mai arrivato al tiro. Nel secondo round, il ribaltone che non t’aspettavi. Non così, almeno. Juric non si è fatto problemi a togliere Danzi (che ha giocato solo 15 minuti) in sofferenza con Gomez, per inserire Veloso e abbassare l’ex Tameze (gran partita) sul Papu.

In questo modo ha avuto due vantaggi: più controllo sull’uomo pericoloso della Dea, più manovra a centrocampo. Dopo un quarto d’ora ha cambiato Di Carmine e Ilic inserendo i muscoli freschi di Salcedo e Colley. Come su un piano inclinato, la partita si è incanalata verso la porta di Gollini (poi k.o.). L’Ata-lanta, che nei primi minuti ha provato due incursioni con Za-pata ispirato dal Papu, è andata in chiara difficoltà. Il Verona ha preso campo e Veloso è salito in cattedra: ha colpito una traversa, ha trasformato il rigore, ha mandato in rete Zaccagni. Dopo il primo svantaggio, Gasperini ha sostituito le punte, ma Muriel e Lammers hanno fatto peggio di Zapata e Ilicic, causa anche squadra spompata. Poi ha tolto Gomez per Djallo, che è stato il più vivace dei tre nuovi. Ma il Papu l’avremmo lasciato. E comunque erano cambi senza inventiva (non che avesse grandi alternative), mentre Juric ha giocato coi ruoli. Per dire, quando è entrato Colley ha abbassato Barak a far legna in mezzo, poi ha fatto entrare Favilli e abbassato Salcedo per sfruttarne le qualità tecniche. L’Atalanta non si è arresa eh, ha tirato tanto, tantissimo. Ma sempre o fuori misura o fuori luogo. La verità è la solita: Gomez, Ilicic e anche Zapata devono essere al massimo perché l’Atalanta faccia l’Atalanta. Soprattutto se Mali-novskyi e Miranchuk sono in infermeria.



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