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Coronavirus, un milione i ricoveri rimandati in tutta Italia



Sono oltre un milione i ricoveri che sono stati rimandati per colpa della pandemia di coronavirus e che sarebbero dovuti avvenire in 4 mesi tra cui oltre mezzo milione non urgenti.Mentre il coronavirus continua a mietere le sue vittime e le terapie Intensive così come tutti gli ospedali sono intasati, ci sono molti altri pazienti che avrebbero dovuto essere ricoverati per altri problemi di salute e che invece si sono visti rimandati i ricoveri e di conseguenza anche interventi chirurgici.



Un milione i ricoveri rimandati in tutta Italia per l’emergenza Coronavirus

“Almeno un milione di ricoveri è stato rimandato per la pandemia di coronavirus in quattro mesi, tra cui oltre mezzo milione per interventi chirurgici non urgenti, dalla protesi d’anca all’ernia del disco“. E’ questo sostanzialmente quanto dichiarato da Americo Cicchetti il direttore dell’alta scuola di Economia e Management dei sistemi sanitari dell’università Cattolica di Roma il quale ha anche evidenziato che ci saranno delle pesanti ricadute su tutte le liste di attesa per il 2020 e anche oltre.

Nel corso del 2018 sembra che l’Italia abbia destinato molte risorse pubbliche alla sanità per un totale di circa 6,5 % del PIL, una percentuale che sarebbe molto vicina alla media Ocse che ammonta al 6,6% ma comunque più bassa rispetto ad altri paesi come ad esempio la Francia con il 9,3%,, la Germania con il 9,5% ed il Regno Unito con il 7,5%. Ad ogni modo questo dato sarebbe in calo rispetto al 2010 quando il PIL si è attestato intorno al 7%.

Coronavirus, proroga certa: quarantena per altri 15 giorni

Scade tra pochi giorni il tempo che il premier Giuseppe Conte aveva dato come tempo utile per poter tentare di sconfiggere il coronavirus nel nostro paese. Così al momento il governo sta valutando di concedere ulteriore deroghe anche se minime per le aziende. Il premier Giuseppe Conte sta per firmare un nuovo decreto che prevede nuove misure restrittive o meglio il prolungamento della nostra quarantena, per almeno altri 15 giorni. «Ad oggi il prolungamento delle misure di distanziamento sociale è inevitabile. Non siamo in una fase marcatamente declinante ma in una fase, sia pur incoraggiante di contenimento» sottolinea Brusaferro, lasciando intendere il possibile percorso che si intende seguire.

La prima tappa era il 3 aprile o almeno questo era quanto deciso dal vecchio Dpcm. Adesso le misure in vigore varranno fino al prossimo 18 aprile.  La preoccupazione è anche per le aziende ed a tal riguardo il governo ha fatto sapere che si valuterà nei prossimi giorni se ci saranno le basi, affinchè qualche azienda possa cominciare a ripartire.



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