Controcopertina

Claudio Amendola si sposa e torna su Rai 1



Sono anni che gli appassionati di serie televisive aspettano inutilmente le nozze tra il commissario Montalbano e la fidanzata Livia. Poi arriva lui, l’ispettore Carlo Guerrieri, che ha la bella faccia di Claudio Amendola e subito, all’inizio della seconda stagione di Nero a metà, su Raiuno da giovedì 10 settembre, convola a nozze con l’amata Cristina (Alessia Barela), che per lui aveva lasciato il marito due anni fa. Piccolo riassunto: Clara, l’ex moglie dell’ispettore, che a lungo lui aveva creduto morta suicida, in realtà aveva abbandonato marito e figlia, Alba, quando questa aveva un anno. Il padre ha cresciuto la ragazza da solo.



Alla fine della prima stagione, Alba, ormai indipendente, era partita  per andare a studiare in Canada dopo una delusione amorosa. Ora torna in Italia proprio in occasione delle nozze di papà. Non stiamo spoilerando: il matrimonio arriva quasi subito. Chi invece spoilera è semmai Claudio Amendola, che durante la chiacchierata di presentazione della serie, tra una battuta e l’altra, si lascia sfuggire sornione: «Certo, in scena mi sposo subito, ma tradirò mia moglie… ops forse non si doveva dire», suscitando così la curiosità e l’interesse soprattutto del pubblico femminile, molto attento alle evoluzioni amorose del simpatico e burbero ispettore. A sconvolgergli la vita sarà la new entry Marta (Nicole Grimaudo).

«È stato bello tornare a innamorarmi sul set», confessa Amendola. «Amo questo personaggio perché è imperfetto, fallibile e perciò pieno di sfumature. Fin dalla prima stagione ne abbiamo mostrato difetti e incertezze. Apprezzo la sua umanità». Nella realtà, Claudio è sposato con l’attrice Francesca Neri dal 2010 e ha raccontato più volte, con grande sincerità, come lei sia stato il grande amore, incontrato a 34 anni, nel 1997. Foto delle loro nozze, avvenute a New York in gran segreto, non ce ne sono: ci accontentiamo quindi di vedere lo sposo per fiction.

La sua prima moglie invece, è stata Marina Grande, da cui ha avuto due figlie, Alessia, 36 anni, che l’ha già reso nonno di Diego, e Giulia, 31. «Marina ha sofferto molto a causa mia, a 16 anni era già incinta e a 18 ci siamo sposati», ha ricordato. Nel tempo Amendola ha raccontato di aver fatto molte conquiste, perciò questo ruolo di fascinoso rubacuori gli calza a pennello. Anche perché, come lui stesso ammette durante la nostra conversazione, «l’esperienza personale entra sempre nei miei personaggi». In questo caso gli è servita molto anche per interpretare il ruolo di papà di Alba. «Nella vita sono diventato padre tre volte, in età molto diverse», ci spiega.

«La prima volta ero molto giovane mentre quando dall’unione con Francesca è nato Rocco avevo già 36 anni. È chiaro che il terzo gode di un figura paterna più responsabile, con un’esperienza alle spalle molto diversa, perfino in grado di dire un paio di “no” (non di più), mentre le sorelle non sapevano nemmeno dell’esistenza di quella parola». Parlare delle sue figlie gli piace, perciò prosegue: «Con loro ho vissuto poco purtroppo. Sono andato via di casa che Giulia era piccolissima e forse per questo ho sempre trovato emozionante recitare con le ragazze. Mi ricordo che quando girai Domenica, il film di Wilma Labate del 2001, avevo accanto una bambina di 12 anni, che in quel momento aveva la stessa età di Alessia e fu molto difficile, ma anche fonte di emozioni vere e intense. Mi commuovevo facilmente e sfruttai tutto questo a vantaggio del mio ruolo.

Quando sono sul set rubo sempre un po’ dalla mia vita privata. Mi viene facile». Claudio ama sfruttare il suo fascino da romano un po’ “coatto”, ma in realtà proviene da una famiglia colta, borghese. I suoi genitori erano entrambi doppiatori cinematografici e proprio in questi giorni (il 3 settembre) ricorre l’anniversario della scomparsa di suo padre, Ferruccio, morto nel 2001. «Penso molto a lui, tutto quello che ho è merito suo. Ricordo ancora il mio primo giorno di set, il 24 ottobre 1981, quando mio padre disse: “Regazzì, ricordati che dove vai te ci sono persone che lavorano per la faccia tua”. Questa umiltà, capire quanto sono stato fortunato, è stato il faro che mi ha guidato per 40 anni di carriera, che festeggerò l’anno prossimo. Ho rubato tutti i suoi trucchi del mestiere, un pezzetto di papà c’è sempre con me sul set».



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