Continuano ad arrivare delle accuse nei confronti della Cina, riguardo la vicenda coronavirus. Nello specifico la Cina sarebbe stata accusata di avere celato delle informazioni molto importanti sul virus. Si tratterebbe di documenti segreti che Pechino avrebbe così 0messo e nascosto. Ebbene si, la Cina avrebbe ritardato quindi la comunicazione dei dati sul coronavirus e li avrebbe anche nascosti. E’ questo sostanzialmente il risultato di una inchiesta dell’Associated Press che è stata pubblicata sul sito e fondata su una documentazione riservata dei vertici dell’agenzia dell’ONU. Questa inchiesta andrebbe così a scagionare i ranghi dell’Oms.
Nelle scorse settimane il Presidente Usa, Donald Trump pare avesse accusato l’ex ministro della Sanità dell’Etiopia diventato Direttore generale dell’Organizzazione Tedros Adhanom Ghebreyesus, di aver in un certo senso “agevolato”Pechino. Per questo motivo, Trump pare abbia tagliato lo scorso aprile, in piena pandemia, i finanziamenti americani all’organizzazione, venendo meno così circa 450 milioni di dollari. Dai documenti, adesso sarebbe trapelato un retroscena che ha dell’incredibile. Secondo le ricostruzioni, l‘Organizzazione mondiale della sanità sarebbe stata frustata in questi mesi per il comportamento tenuto dalla Cina. E’ stato soltanto dopo che il Coronavirus è stato scoperto per la prima volta nel paese, che gli scienziati hanno iniziato a studiarlo per poterlo identificare.
Le accuse alla Cina per avere tenuto segreto il Genoma
L’Oms avrebbe elogiato questa trasparenza della Cina e l’avrebbe ringraziata per avere condiviso con urgenza la sequenza del virus con il resto del mondo. Adesso però, sarebbe stata lanciata un’accusa, secondo la quale Pechino avrebbe tenuto segreto il genoma per oltre una settimana. Insomma, se da una parte l’Oms si complimentava per il fatto che la Cina condividesse in modo anche rapido le comunicazioni e registrazioni delle riunioni interne, adesso le email e le interviste che sarebbero state ottenute dall’Ap, dimostrerebbero che funzionari temevano che la Cina non condividesse informazioni sufficienti per poter valutare il rischio, rappresentato dal nuovo virus.
Questi sono i ritardi di cui viene accusata la Cina e che avrebbero causato migliaia di morti in tutto il mondo.Detto più palesemente, la presenza del Coronavirus sarebbe stata accertata per la prima volta a Wuhan il 27 dicembre 2019 da Vision Medicals,un centro privato cinese e poi da altri laboratori privati e pubblici che avrebbero iniziato a studiarlo. Queste informazioni però non furono condivise con la comunità scientifica internazionale ed infatti il 5 gennaio l’Oms pare abbia dichiarato come non ci fosse rischio di una trasmissione uomo-uomo. Il virus però come sappiamo si è propagato a dismisura e questo sarebbe addebitabile al fatto che la Cina ha omesso delle informazioni importanti che non ha condiviso con il resto del mondo.
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