Gli italiani sono tutti con il fiato sospeso per via di quello che sarà il futuro dopo il Codiv-19, sia per quanto riguarda l’aspetto lavorativo che per quello dei sussidi. Non a caso, ecco che oggi l’attenzione mediatica si sposta sulle famiglie sul fantomatico Bonus baby sitter: come cambierà la concessione del sussidio?
Sussidi in emergenza Coronavirus
Il Coronavirus ha stravolto totalmente la nostra quotidianità e anche quella dei bambini che non sono più potuti andare a scuola. Molti genitori, infatti, si sono ritrovati senza la possibilità di avere degli aiuti da parte dei familiari perché magari in punti diversi della città o anche in città differenti. Quanto detto ha reso necessario l’incremento della presenza delle baby sitter in casa anche negli orari in cui i più piccoli si trovavano a scuola, sia con orario di permanenza normale che prolungato.
Le difficoltà si sono presentate anche per tutti quei genitori che hanno avuto l’opportunità di fare smart working, ma per il quale non è stato possibile conciliare facilmente casa-lavoro-figli-scuola online e tutto ciò che segue. Non a caso, ecco che si è resa necessaria una presenza prolungata della baby sitter in casa… ma retribuirla in modo adeguato non è stato semplice in tanti casi.
Bonus baby sitter: dove richiederlo?
Nel corso delle ultime ore è stata ufficializzata la proroga del bonus baby sitter per tutte le famiglie che ne hanno bisogno. Non importa se si tratta di un nucleo familiare che ha bisogno di un aiuto con i figli adesso in piena pandemia, dato che il bonus baby sitter, comunque sia, viene concesso a tutti i richiedenti.
A ogni modo, per poter presentare la propria richiesta circa il bonus è necessario accedere al sito Inps, o fare richiesta a chi è autorizzato al trattamento della pratica, al fine di poter accedere al bonus che è stato prorogato fino al 31 luglio del 2020.
A chi spetta il bonus?
Dunque, è necessario ricordare che il Bonus baby
sitter è concesso ai nuclei familiari con bambini minori sotto i 12 anni. Le modalità di accesso al sussidio sono le stesse ma la liquidità cambia al seconda del caso.
Secondo quanto stabilito dal Decreto di Rilancio i bonus per le famiglie si diversificano in due tipi: il primo è da 1200 e che viene concesso ai genitori che lavorano per realtà produttive private, o che sono lavoratori autonomi con partita iva, o che più semplicemente lavorano alla gestione separata della previdenza sociale. Il secondo, invece, è pari a 2000 euro e viene concesso solo alle categorie giudicate a rischio durante la pandemia, quindi facciamo riferimento al personale sanitario che opera sia nel pubblico che nel privato e a coloro che si trovano nella pubblica sicurezza.
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