Seconda, tragica beffa del destino nella vita di Alex Zanardi. La prima, nel 2001, in uno scontro automobilistico in Formula Cart, quando al pilota vennero amputate le gambe. Il secondo dramma, pochi giorni fa, durante una competizione ciclistica sulla strada provinciale 146, nel Comune di Pienza.
Il campione paralimpico ha perso il controllo della sua handbike – bicicletta speciale che permette di pedalare con le mani – e ha invaso l’altra corsia. Si è scontrato con un camion che viaggiava in senso .contrario e ha riportato gravi fratture al cranio.
Al suo fianco, l’ex pilota di Formula 1 aveva un angelo: la moglie Daniela Manni. La sua anima gemella era a pochi metri da lui e ha subito parlato chiaro con i medici: «Nessun accanimento terapeutico, operatelo solo se c’è speranza che sopravviva». Portato in condizioni disperate all’ospedale Santa Maria alle Scotte di Siena, Zanardi è stato sottoposto a un intervento di neurochirurgia d’urgenza, ma le sue condizioni sono apparse fin da subito estremamente gravi.
Tra interrogativi e insinuazioni
Le parole di Daniela, lucide e coraggiose, manifestano una forza d’animo così grande da a- ver commosso il mondo. E spazzano via certe odiose ipotesi su ciò che è accaduta. La gara era autorizzata? C’erano tutte le
condizioni di sicurezza?
Addirittura c’è stato chi – poi smentito – ha insinuato che Zanardi fosse distratto dal telefonino. Domande e veleni di cui adesso la signora Zanardi non si preoccupa. Ha conosciuto Alex trent’anni fa: era pilota automobilistico nelle categorie minori e lei era la team manager della squadra. Poi gli anni in Formula 1 e il ritorno in Formula Cart, con la conquista di due titoli mondiali. Nel 2001 lo scontro in una gara in Germania. Sette arresti cardiaci, quattro giorni di coma e quindici operazioni dopo, Alex Zanardi si alza dalla sedia a rotelle e, sulle sue nuove protesi, riceve un premio.
«L’emozione mi fa tremare le gambe», scherza lui davanti alla folla commossa. Daniela è con lui e, nonostante l’angoscia, lo mette al corrente, al suo risveglio in ospedale, della drammatica situazione. Zanardi non si piange addosso: ha una tempra d’acciaio e torna a gareggiare con le auto, finché scopre il paraciclismo. Con la sua bici conquista quattro ori olimpici e l’ammirazione del mondo intero, in piedi davanti a tanta voglia di vivere. Diventa una leggenda. Prima di tutto per Niccolò, 22 anni, fratto dell’amore con Daniela. Il ragazzo è l’altro angelo di Alex: chiuso nel silenzio, è rimasto accanto al papà in una stanza d’albergo vicino all’ospedale. Mentre mamma Daniela doveva prendere le decisioni più difficili e private.
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