Controcopertina

Alex Zanardi il figlio Niccolò commenta cosi: «lo questa mano non la lascio. Forza papà»



Cresciuto aspettando il rientro del padre dalle sue mille sfide, ora il figlio del campione gli resta accanto mentre l’atleta lotta per la vita dopo il terribile incidente stradale sulla sua handbike. «lo questa mano non la lascio. Forza papà», scrive in un commovente post alle tre del mattino dal capezzale del suo genitore eroe, il loro è un rapporto unico e speciale, alimentato dalla lotta alle difficoltà e dall’amore per la vita



Dell’altra volta non ha troppa memoria Niccolò. L’altra volta in cui papà Alex si risvegliò dal coma, con le gambe amputate, e dopo aver sbeffeggiato il destino che non gliela voleva dare una seconda chance. Allora lui, il figlio del campione più amato d’Italia, aveva solo 3 anni. Oggi ne ha 22 ed è un bel ragazzone con lo stesso sguardo chiaro di papà, e anche di mamma Daniela, e con un sorriso pieno dell’amore per la vita di chi è cresciuto accanto a un gigante di umanità.

Per anni ha preferito stare nell’ombra Niccolò, che dopo il liceo si è iscritto a Medicina per poi impegnarsi, come mamma, a dare una mano nelle mille iniziative organizzate da Zanardi per lo sport, i giovani, per spronare chiunque si trovi in difficoltà nel vedere il lato migliore della vita. Il pluricampione olimpico e mondiale di paraciclismo lo ripete spesso: «Tutta la vita è una “droga”, perché finché ce n’è, e hai l’opportunità di fare, la vita è un’opportunità unica».

Un insegnamento che il suo unico ragazzo ha fatto suo, tanto che oggi, mentre il padre combatte per sopravvivere all’incidente in handbike che gli ha devastato il volto, il ragazzo alle tre di notte, una delle tante trascorse accanto al letto del genitore, condivide sui social lo scatto delle loro mani strette e scrive: «Io questa mano non la lascio. Dai papà, anche oggi un piccolo passo avanti».

Al Policlinico Le Scotte di Siena, i medici valutano ora dopo ora i segni vitali e i piccolissimi passi avanti del campione subito messo in coma farmacologico. Hanno bisogno di tempo e pazienza, per valutare i danni lasciati dall’impatto contro un tir che procedeva in senso opposto sulla statale della Val d’Orcia. Accanto a lui si danno il cambio la moglie Daniela e Niccolò, che, in un altro tenero post sotto una foto sorridente del suo eroe di casa, ha scritto: «Forza papà, ti aspetto, torna presto».

Sa che papà è tornato vincitore dalle sfide più incredibili, il timido Niccolò. E ha sempre tifato per lui. Ha raccontato tempo fa il campione, riferendosi a una volta che vinse un mondiale lontano da casa: «Sapevo che mio figlio Niccolò in quello stesso momento stava festeggiando i suoi quattordici anni e mi dicevo: “Starà festeggiando con gli amichetti, cosa vuoi che gliene freghi di suo padre che è a duemila chilometri da casa?” Non ebbi nemmeno il tempo di dire “pronto” che venni interrotto dal coro di tutti quei ragazzi che intonavano per me l’inno d’Italia. Potete capire cosa significhi per un padre tutto questo, e le lacrime in quel momento le ho spese come per nessun’altra medaglia».



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