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Alberto Genovese, chi è l’ex fondatore di Facile.it? Ex fidanzata Sarah Borruso



Conoscete Alberto Genovese? Si tratta di un imprenditore di origini napoletane che però lavora nel capoluogo lombardo. Recentemente l’uomo sembra abbia avuto a che fare con delle questioni legali. Ad ogni modo, tranne questo aspetto a tutti noto, ben poco si sa della sua vita privata. Ecco alcune informazioni riguardo l’imprenditore.



Alberto Genovese, chi è? Biografia

Si chiama Alberto ed è un noto imprenditore che ha contribuito alla fondazione del sito Facile.it ottenendo così un grande successo, soprattutto in termini economici, grazie proprio al successo che questo ha ottenuto sul web. Ha fondato così Prima Assicurazioni, che è stato un modello di ispirazione per i tanti giovani che avevano l’obiettivo di sfondare nel mondo delle startup. Ad ogni modo, in quest’ultimo periodo l’uomo è stato protagonista di diversi episodi, piuttosto spiacevoli con la giustizia tanto da essere stato accusato di sequestro e violenza ai danni di una 17enne. Sembra che l’uomo sia stato anche accusato di spaccio e di lesioni di vario tipo.

Studi e carriera

Alberto si è laureato all’Università Bocconi di Milano e subito dopo aver conseguito la laurea ha deciso di collaborare con Bain ed anche con Ebay per circa 3 anni. Poi ha anche lavorato per Deliveroo e per Spotify. E’ stato anche socio di un’azienda di modelle chiamato Hostess.it ed infine ha preso parte anche al progetto Zappyrent, ovvero quella startup che da la possibilità di poter semplificare il mercato degli affitti. E’ stato uno dei principali comparatori di assicurazioni, mutui, prestiti ed anche conti correnti in tutti questi anni. Una carriera davvero ricca di collaborazioni importanti e successi, ma macchiata e interrotta, dopo le accuse. Il suo posto in azienda è stato preso, nel 2014 da Mauro Giacobbe.

L’arresto

Come abbiamo già avuto modo di anticipare, l’uomo è stato arrestato durante una festa che pare fosse stato organizzato a casa sua e in quella circostanza, si dice che abbia abusato di una giovane ragazza. Ci sarebbero delle prove che in qualche modo facciano pensare che effettivamente ci fosse una certa inclinazione da parte dell’uomo. Sarebbero state ritrovate delle chat dove Alberto sceglieva delle modelle che avrebbero potuto partecipare alle sue feste per allietare le sue serate, così come di tanti altri personaggi di spicco tra cui importanti e rispettabili medici e commercialisti. Gli invitati alle feste, interrogati dagli inquirenti avrebbero ammesso che durante le feste ci fosse della droga.

Un corpo che pareva privo di vita I veniva spostato, rimosso, posizionato, adagiato, rivoltato, abusato, come se fosse quello di una bambola di pezza”. Con queste parole il giudice per le indagini preliminari di Milano, Tommaso Perna, ha descritto le condizioni in cui versava la ragazza di 18 anni che ha accusato Alberto Genovese, manager milionario fondatore di “Facile.it”, di averla stuprata per ore nella sua casa nel capoluogo lombardo, dopo averla drogata e mentre la teneva prigioniera legata mani e piedi nella sua stanza da letto sorvegliata da una guardia del corpo. Le violenze, atroci, sono state certificate in ospedale. Il racconto della ragazza è stato confermato da un video: ogni stanza della casa di Genovese è sorvegliata.

Ora il manager è rinchiuso in cella a San Vittore e più passa il tempo e più la sua posizione si aggrava perché crescono le testimonianze di ragazze che sarebbero state abusate da lui. Ma andiamo con ordine. Cominciamo spiegando chi è Alberto Maria Genovese. Napoletano trapiantato a Milano, 43 anni, è uno degli uomini più ricchi d’Italia.

Basti pensare che nel 2014 dalla vendita di “Facile.it”, motore di ricerca di assicurazioni che ha creato con alcuni soci, ha ricavato ben 100 milioni di euro. Da allora si è gettato in altre imprese di successo, ma si è anche goduto la vita. Ha visitato ben 100 Paesi. Ha un jet privato e ha organizzato centinaia di feste nel suo attico in Duomo, ma anche nei luoghi dove ha trascorso le vacanze, feste che oggi si scoprono essere state teatro di orge a base di droghe.

Arrestato, è accusato di violenza sessuale, lesioni, sequestro di persona e spaccio. È finito in cella nei giorni scorsi, un mese dopo le violenze, perché in un’intercettazione ha rivelato alla madre che stava per fuggire con il suo jet in Sud America. E ora raccontiamo chi è la vittima: è una giovanissima modella, costretta a vivere un incubo come documenta il video atroce che ha incastrato Genovese. L’imprenditore aveva dato ordine di cancellarlo, ma è stato recuperato. Quindi, ricostruiamo cosa sarebbe successo la notte tra il 10 e 1’11 ottobre scorsi. Teatro degli abusi è stato il super attico dell’imprenditore che ha una terrazza con vista sul Duomo. La terrazza è stata ribattezza “Terrazza Sentimento”, nome che stride davvero con quanto sarebbe successo.

Stando alla ricostruzione del giudice, la 18 enne, che aveva assunto droga offerta agli ospiti su vassoi d’argento, ha accettato di seguire Genovese nella sua stanza, dove l’uomo, però, l’avrebbe costretta a drogarsi ancora fino a renderla incosciente, e in quello stato avrebbe abusato di lei per ore e ore, legandola mani e piedi. A un certo punto della notte la giovane ha ripreso «un barlume di lucidità» e ha iniziato a opporsi e «implora-re il suo aguzzino di fermarsi» ma – come scrive il magistrato – «non è stata ascoltata dal carnefice che, imperterrito, ha proseguito nella sua azione violenta, continuando a drogarla e a violentarla». Quando la ragazza è riuscita a liberarsi era già giorno fattò. È scappata mezza nuda in strada dove ha incontrato una pattuglia della polizia. Gli agenti, dopo averla soccorsa, hanno provato a entrare nell’appartamento del manager, invano.

Solo il giorno dopo, Alberto Genovese ha aperto la porta alle forze dell’ordine. Era già con i suoi avvocati. È stata trovata droga. Nel corso della serata un’amica della ragazza ha chiesto di lei alla guardia del corpo che per tutta la durata della violenza ha sorvegliato la porta della camera da letto di Genovese, ma è stata cacciata. Va aggiunto anche che due condòmini dello stabile, tra cui il noto ballerino Roberto Bolle, hanno chiamato la polizia quella notte segnalando che dalla festa venivano rumori insopportabili e la polizia è intervenuta, senza immaginare che cosa stesse succedendo.

Davanti al giudice, Genovese ha detto: «Chiedo di disintossicarmi perché da quattro anni sono dipendente dalla cocaina. Quando sono sotto gli effetti della droga non riesco a controllarmi». Intanto, però, una seconda ragazza si è fatta avanti spiegando di essere stata vittima di un episodio simile la scorsa estate. E nei giorni scorsi gli agenti della squadra mobile hanno ascoltato diverse giovani pronte a parlare di quelle feste in terrazza a base di alcol e droga. In particolare, alcune avrebbero raccontato di essere state drogate con la 2Cb, un tipo di cocaina rosa molto potente. Una dose può costare 400 euro. Non tutte le testimonianze descrivono la commissione di reati, ma certo contribuiscono a delineare i vizi del manager milionario, ben conosciuti nella Milano che conta.



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