Nonostante sia passata già una settimana dal Festival di Sanremo Achille Lauro, come il gate Morgan – Bugo, continuano a tenere banco nel mondo del gossip italiano. A quanto pare tutti si chiedono se Achille Lauro sia gay, o più semplicemente fluido. Il cantante ha deciso di non nascondersi e rispondere alla fatidica domanda sul suo orientamento sessuale. Ecco cosa sta succedendo.
Achille Lauro a Sanremo 2020
Come abbiamo avuto modo di spiegare anche in occasione di articoli precedenti, ecco che l’attenzione mediatica dopo Sanremo 2020 resta concentrata su Achille Lauro che più di tutti ha colpito il web con i suoi look studiati nel dettaglio, che hanno fatto discutere… ma che comunque ancora oggi stanno facendo discutere il web e per i quali Achille Lauro è chiamato a rispondere nelle sue interviste.
Nel corso delle ultime ore sono state diffuse delle nuove dichiarazioni che Achille Lauro ha rilasciato circa la sua esibizione a Sanremo 2020, ecco cosa sta succedendo.
Achille Lauro è gay?
Ebbene sì, questa è una delle domande che viene scritta più spesso nelle barre di ricerca dei vari motori usati dal popolo del web. Achille Lauro aveva già fatto parlare di sé nel 2019 con Rolls Royce per via del tema della droga. Oggi ecco che l’attenzione continua a essere concentrata sui look che ha portato sul palco dell’Ariston, incentrati sul fatto che l’uomo ha deciso di fare degli elogi ad alcune delle personalità che hanno segnato la storia mondiale, ma anche della musica. E ad accompagnarlo in questa folle avventura è stata la casa di moda Gucci.
Il momento clou per Achille Lauro è arriva con il bacio al suo chitarrista che ha aperto un grande interrogativo: Achille Lauro è gay?
“Lascio al caso”
Il bacio al chitarrista Boss Doms, sposato con Valentina Pegorer, mamma della sua prima bambina, ancora oggi continua a tenere banco nel mondo del gossip tanto che in molti si pongono delle domande sull’orientamento sessuale di Achille Lauro.
L’artista, che sul palco dell’Ariston ha cantato la canzone Me ne frego, nel momento in cui il giornalista del corriere della sera gli ha chiesto se fosse omosessuale, ecco che ha subito risposto: “Questo lo lascio al caso. Canto per dire ai ragazzi di non sprecare il loro tempo: prima capisci quello che vuoi fare, prima arrivi al successo. E il successo non è la fama; è la riuscita del proprio percorso”.
La passione per il canto l’ha presa da me. Certo non mi sarei mai aspettato che poi mio figlio sarebbe riuscito a diventare un grande artista, sono molto orgoglioso di lui», dice Nicola De Marinis, il padre di Achille Lauro, al secolo Lauro De Marinis, il cantante che ha più stupito nell’ultima edizione del Festival di Sanremo.
Lui, che si è esibito con abiti trasgressivi, ispirati a personaggi storici come san Francesco ed Elisabetta I (prima) Tudor, è figlio di un nome noto della magistratura, un giudice della suprema Coite di Cassazione. Ed è sorprendente sentire che proprio dal padre il cantante ha ereditato la vena artistica.
«Mio figlio è cresciuto sentendomi cantare per casa, poi mi piace pure ballare, insomma ho nel sangue una certa dose di arte. Ma il mio personale “palcoscenico” è sempre stata l’aula del tribunale, o la cattedra all’università, visto che per molto tempo sono stato professore.
Poi, certo, mio figlio ha fatto dell’arte una professione e il merito, se vogliamo, va molto a suo fratello».
Achille Lauro, infatti, ha un fratello più grande, Federico, che oggi vive a Londra ed è un musicista molto bravo. «Federico è un ingegnere del suono, e quando i miei figli erano più piccoli capitava che Lauro chiedesse proprio a lui di mettergli in musica i versi che scriveva.
E stato sempre bravissimo a scrivere ed è così che è cominciata la sua passione per la canzone». Quanto alla sua aria da “maledetto” e ai conflitti familiari che il cantante ha detto di avere avuto, il papà spiega: «Ero spesso via per lavoro, per anni ho avuto problemi con i miei figli, soprattutto con Lauro, avrei voluto che studiasse di più. Ma a suo modo, alimentandosi con la sua più grande passione, oggi è diventato lui stesso un’opera d’arte».
Insomma, Achille Lauro, che ha anche scritto un libro, Sono io Amleto, raccontando di una gioventù “bruciata” ai margini della periferia romana, ha in realtà radici altolocate: oltre al padre ha un nonno prefetto, uno zio magistrato, un cugino assessore, avvocati. Ma nessuno dei suoi parenti ha mai calcato il palcoscenico. «Io non voglio solo cantare, voglio fare arte a trecentosessanta gradi. Adesso mi concentro sul mio tour, e sono lusingato del successo che ho avuto a Sanremo: sono arrivato nel cuore della gente», dice Achille Lauro.
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