Nel corso di quest’ultima settimana abbiamo avuto modo di vedere l’attenzione mediatica concentrata sul caso di Manduria in provincia di Taranto. Qui un uomo è stato ucciso da una baby gang ma il fatto pone l’attenzione anche su un altro omicidio di un anziano imbavagliato ed ucciso a Pesaro.
Anziano ucciso da baby gang
Come abbiamo spiegato all’inizio di questo nostro, l’attenzione mediatica questa settimana si è concentrata sul caso di Manduria, in provincia di Taranto. Nella città pugliese un uomo è stato torturato, isolato, stalkerato da una baby gang che l’aveva ormai nominato il gioco del momento.
I maltrattamenti che l’uomo ha subito nell’arco del tempo sono stati talmente tanti che lo stesso ormai non era più in grado di poter reagire. Antonio Stano, ovvero la vittima, è deceduto a soli 66 anni a seguito delle varie violenze che ha subito dalla baby gang sulla quale attualmente sta indagando la polizia e la procura dei minori. In questo frangente la cronaca italiana poi nella sua attenzione anche su un altro caso, ovvero l’omicidio di un anziano uomo avvenuto a Pesaro il 17 marzo del 2019.
Uomo anziano imbavagliato ed ucciso
In queste ultime ore la stampa nazionale è tornata a parlare del caso di Sesto Grilli, un uomo di 74 anni ucciso a San Lorenzo di Campo in provincia di Pesaro. I fatti sono avvenuti 17 marzo del 2019 quando l’anziano uomo è stato legato con una corda al torace e imbavagliato con del nastro adesivo. Subito dopo ecco che per la vittima si è consumata la vera violenza che sarebbe scaturita durante una rapina. Subito dopo l’accaduto ecco che a indagare sul luogo del delitto sono stati i compagni aerei della locale compagnia che sul posto hanno trovato tracce di DNA appartenenti agli aggressori di Sesto Grillo e non solo. Nella casa dell’anziano uomo, durante le perquisizioni messe in atto dai carabinieri dopo il delitto, sono stati trovati addirittura tredicimila euro in contatti chiusi in una cassaforte installata in garage.
Arrestati quattro uomini originari della Calabria
Da una prima fase investigativa è emerso come probabilmente il vero obiettivo della banda potessero essere i tredicimila euro in contanti che l’uomo teneva custoditi nella sua cassaforte. grazie alle tracce di DNA trovati e all’esame delle telecamere di videosorveglianza è stato possibile arrestare quattro persone rigirare della Calabria, uno di questi si trovava a Pesaro, altri due nel bolognese è solo uno in provincia di Crotone. In attesa di far luce sulla vicenda sono state già inviate gli ordini di custodia cautelare emessi dal giudice Francesco Messina su richiesta del pm Maria Letizia Fucci.
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