Il Giappone è diventato il primo Paese a consentire la nascita di embrioni uomo-animale per creare organi umani. Gli esperti del Ministero della Scienza hanno approvato una proposta del ricercatore dell’Università di Tokyo Hiromitsu Nakauchi per far crescere le cellule staminali umane negli embrioni di topo, ratto e maiale e poi trapiantare quelle cellule in un altro animale. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista Nature.
Nakauchi spera di creare animali con organi umani completi che potrebbero essere trasferiti in un corpo umano. A marzo, il Giappone ha revocato il divieto di sviluppare embrioni umano-animali oltre i 14 giorni o di portarne a termine la gestazione. Il divieto proibiva anche agli scienziati di trapiantare organi sviluppati negli embrioni di animali verso altri animali.
Le cellule umane sono state coltivate in embrioni di animali in altri Paesi. Tuttavia, la gestazione di nessuno di quegli embrioni è stato portato a termine.
La “distanza genetica” è un problema
I bioeticisti affermano che la ricerca potrebbe avere conseguenze non intenzionali se alcune delle cellule umane venissero trasferite nel cervello dell’animale. Nakauchi ha riferito sulla rivista Nature, tuttavia, che gli interventi sono progettati per influenzare solo l’organo che prevede di crescere.
Nel 2017, il ricercatore ha curato efficacemente un topo diabetico coltivando un pancreas di topo sano in un embrione di ratto prima di trapiantarlo nel topo malato. Topi, ratti e maiali non sono i migliori ospiti per lo sviluppo di organi umani a causa della “distanza genetica” tra le loro cellule e le cellule umane. Nakauchi spera che i suoi esperimenti aiuteranno gli scienziati a comprendere meglio il problema.
Il ministero della scienza giapponese dovrebbe dare l’approvazione definitiva al progetto molto presto.
Problemi di carattere etico
Le discussioni hanno riguardato una vasta gamma di argomenti, quali gli obiettivi di ricerca e i tipi di animali da utilizzare negli studi. Il governo ha anche considerato le questioni sociali ed etiche e ha chiesto il parere degli studiosi religiosi per valutare le questioni etiche e morali.
Le nuove linee guida consentono tali studi sul presupposto che i ricercatori prendano le misure appropriate per prevenire la nascita di una creatura ambigua che potrebbe essere in parte umana.
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