Sono circa 17,7 miliardi le telefonate spam ricevute nel 2018 in tutto il mondo, il triplo rispetto al 2017. L’Italia è all’undicesimo posto. Siamo senza difese?
Chiunque disponga di un numero telefonico si sarà accorto che negli ultimi anni è aumentato in maniera enorme il numero di telefonate ricevute a scopo commerciale da parte di operatori che vogliono venderci servizi o abbonamenti. Una violazione sistematica della privacy degli utenti, certificata anche da Truecaller (l’app che dice chi ci sta chiamando), che nel 2018 ha registrato un incremento in Italia del 22 per cento di tale tipologia di telefonate.
È un fenomeno che oltre a rappresentare una molestia può nascondere truffe. I venditori telefonici, infatti, guadagnano a provvigione: più contratti riescono a stipulare, più alto sarà il loro compenso. In tale contesto non sono rari i casi di consumatori che si sono visti intestare un contratto a loro insaputa, dopo aver risposto a sondaggi da cui è stata estrapolata la loro voce e usata in modo fraudolento. Questo avviene anche perché i grandi gestori impongono condizioni vessatorie ai rivenditori ufficiali di servizi telefonici, rendendoli aggressivi nei confronti degli utenti. Per questo il Codacons ha creato un apposito Comitato per contrastare pratiche commerciali scorrette ed ingannevoli (info su www.codacons.it).
Per arginare le telefonate indesiderate consiglio di inserire i numeri molesti nella “lista nera” sul cellulare, un’opzione offerta da tutti i telefonini moderni proprio per bloccare telefonate non desiderate. Gli utenti possono inviare una segnalazione al Garante per la privacy, mentre in caso di truffa occorre presentare formale denuncia alle forze dell’ordine e avviare anche tramite il Codacons le azioni di recupero delle somme perse.
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