Scarlett Johansson si sposa per la terza volta



Bella, bionda e dice sempre sì. Il titolo è quello di una commedia degli Anni 90, ma ci permettiamo di prenderlo in prestito per riassumere in una frasetta le vivaci vicende amorose di Scarlett Johansson, che non ancora trentacinquenne ha annunciato che convolerà a terze nozze con Colin Jost, attore e autore Tv al quale è legata dal 2017. Per lui è il primo “sì”, per lei l’ennesimo dopo una lunga gincana di flirt e fidanzati, tra i quali Jude Law, Jared Leto, Justin Timberlake e Josh Hartnett.



E, anche se siamo ancora lontani dagli otto matrimoni di Liz Taylor, la sensazione è che l’attrice di Avengers sia sulla buona strada per essere incoronata nuova mangiauomini ufficiale di Hollywood: irresistibilmente attratta dell’amore, ma incapace di restare legata alla stessa persona per più di cinque minuti. «Le piace avere il controllo, ma quando lo ottiene si annoia», ha efficacemente spiegato una sua amica, mentre un’altra – che forse tanto amica non è – ci ha tenuto a precisare che «è un po’ una carogna, fa sempre quello che le pare». Ma in fondo nemmeno Scarlett ha mai nascosto di essere irrequieta. «Penso che il matrimonio sia molto romantico, mi piace come idea, ma non credo che sia naturale essere monogami », raccontava a Playboy due anni fa, poco prima di incontrare Jost. «Forse mi metteranno sulla graticola per quello che sto dicendo, ma stare con una sola persona è un’impresa ardua.

E forse, se è così difficile, è perché va contro il nostro istinto». All’epoca la diva stava divorziando dal secondo marito, il francese Romain Dauriac, giornalista, collezionista d’arte e padre della sua unica figlia Rose Dorothy: con lui aveva doppiato i due anni di matrimonio, ma non aveva retto oltre. Lo stesso era successo con Ryan Reynolds, sposato a settembre 2008 e lasciato a dicembre 2010. E pensare che all’inizio l’attore sembrava la sua anima gemella. «È come uscire con il tuo migliore amico tutte le sere», si beava Reynolds al clou dell’idillio. Peccato che entrambi fossero impegnati a girare un film dopo l’altro, così presi dalle rispettive carriere da trovare appena il tempo per la vita di coppia. Inoltre pare che lui, all’epoca (e forse anche oggi) il meno famoso dei due, fosse geloso marcio del successo della consorte, nonché convinto che lei lo tradisse con questo o quel compagno di set.

Il che, per inciso, non è da escludere, tanto più che Scarlett si è spesso lagnata di quanto ci si senta soli nelle camere d’albergo ogni volta che si va in trasferta per lavoro. «Stare con un collega è impegnativo», era stata la sua laconica conclusione, pietra tombale sulla vicenda. Perciò, dopo un flirt di qualche mese con Sean Penn – un altro, come lei, allergico sia alla solitudine sia ai legami troppo stretti – era andata a pescarsi un partner lontano dalle solite acque: prima il pubblicitario Nate Naylor, con il quale aveva resistito quasi un anno, poi Dauriac, l’intellettuale dal bel cervello e i modi da gentiluomo che l’aveva convinta al secondo giro di altare. Ma anche in questo caso l’entusiasmo si era sgonfiato in fretta come un soufflé. La diva si sentiva incompresa, Romain faticava ad adattarsi alla sua agenda e si scocciava a stare a casa con la bimba mentre lei andava di qua e di là, svolazzando tra set ed eventi come un’ape di fiore in fiore. Bocciati i colleghi per conflitto di interessi, bocciati gli esterni allo showbiz incapaci di tenerne i ritmi, cosa resta alla povera Scarlett?

La risposta è Jost, autore televisivo e sceneggiatore, cabarettista e attore, divo ma non troppo: uno che fa un mestiere simile al suo ma non identico, per carattere poco incline a farsi martoriare l’ego da una compagna superstar. «Si somigliano molto, hanno tantissimi interessi in comune», assicurano i soliti bene informati. Gli stessi che due anni fa spifferavano i dettagli del loro primo incontro, al party organizzato al Rockefeller center dalla produzione del Saturday Night Live, il celebre show per cui lui lavorava e lei era stata ospite. Galeotto fu il barman, che in quell’occasione servì cocktail generosi d’alcol: mezzi sbronzi, Scarlett e la nuova preda passarono la serata a pomiciare come ragazzini, ignari della piega seria, serissima, che avrebbe preso la relazione. Che sia la volta buona? Dicono che il tre sia il numero perfetto: magari funzionerà così anche per la Johansson. Riaggiorniamoci tra un paio d’anni. L’esperienza insegna che è quella la data di scadenza dei suoi matrimoni.



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