Controcopertina

Robert De Niro, causa milionaria alla sua assistente “Ha guardato 55 puntate di Friends su Netflix in 4 giorni”



Il noto attore Robert De Niro sembra abbia intentato una causa milionaria contro una ex dipendente che è stata accusata di appropriazione indebita in denaro e di fare binge watching su Netflix proprio durante l’orario di lavoro. La Canale Productions ovvero la casa di produzione di Robert De Niro ha intentato la causa da ben 6 milioni di dollari contro Chase Robinson, l’ex dipendente che era stata assunta com assistente di Robert De Niro nel 2008 e successivamente era stata promossa a vicepresidente della produzione e della finanza della Canal Productions. Lo stipendio della dipende ammontava a circa 300 mila dollari, poi la donna decise di lasciare il suo lavoro ad aprile in seguito ad alcuni sospetti proprio sul suo comportamento.



Stando a quanto si evince dalla causa depositata dall’azienda in un tribunale di New York, sembra che la donna si recasse in ufficio soltanto raramente e quando si trovava al lavoro pare trascorresse molto tempo a guardare serie tv su Netflix. Nella causa che è stata intentata contro l’ex dipendente sembra che la Canal Productions spiegasse in modo dettagliato le grandi capacità della donna per quanto riguarda il binge watching, circa 55 episodi di Friends in un periodo di soli 4 giorni nel mese di gennaio, ovvero 20 episodi di Arrested Development e 10 di Schitt’s Creek in un altro periodo di circa 4 giorni a marzo.

«Ci sono tre modi di fare le cose: il modo giusto, il modo sbagliato e a mio modo!», è questa una delle frasi più frequenti di Robert De Niro nel film Casinò ed è proprio quello che sembra aver pensato l’attore quando ha scoperto che la sua collaboratrice piuttosto che lavorare trascorreva del tempo su Netflix. La dona, in quattro giorni avrebbe visto diverse puntate di Fiends , pare ordinasse anche caviale per pranzo e andando poi in un altro bistrot piuttosto rinomato, ovviamente tutto a spese dell’azienda.

Sembrerebbe che la donna sia stata capace di spendere più di 30 mila dollari di pasti nell’arco di due anni e 32 mila dollari sarebbero stati accollati dalla Uber, senza contare poi le miglia aeree che la dipendente avrebbe scroccato dal conto personale di frequent flyer De Niro. Adesso la Canal Productions sembra aver chiesto un risarcimento di sei milioni di dollari, tre milioni per essere stata sleale nei confronti della compagnia e tre milioni per essersi appropriata in modo indebito dei fondi della compagnia.



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