La Riforma delle pensioni 2019 è stata già avviata con l’ approvazione del decreto da parte del Consiglio dei Ministri e la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale avvenuta lo scorso 17 gennaio 2019. Nonostante tutto, sembra che il governo stia già iniziando a pensare alle novità da introdurre nel prossimo anno e dunque nel 2020. Come è stato confermato dal vicepremier Matteo Salvini nel corso di una conferenza stampa avvenuta qualche giorno fa, quanto fatto dal governo per questo 2019, è soltanto un passo verso quello che è lo smantellamento totale della legge Fornero.
E’ questo dunque quanto spiegato dal legista, durante una conferenza stampa nel corso della quale ha presentato il funzionamento di quota 100, così come anche altri aspetti della riforma pensioni. Secondo quanto riferito dal Ministro dell’Interno l’obiettivo vero del governo è quello di estendere quota 41 che oggi è valida soltanto per alcune categorie di precoci, a tutti. Questo obiettivo al momento sembra essere irrealizzabile Soprattutto dopo i dati diffusi dalla ragioneria di Stato riguardo i costi della riforma che come sappiamo è stata approvata soltanto da poco.
Secondo quanto riferito dalla ragioneria, sarebbero quindi 20 miliardi di euro le risorse di cui bisognerà carico per poter garantire a quota 100 a tutti i beneficiari . Da ciò è facile capire come si tratti di un investimento fatto dallo Stato con la possibilità che alla fine i costi possono essere comunque più alti di quelli che si sono ipotizzati. Pensare quindi ad una nuova riforma per il prossimo anno, sembra essere un po’ impossibile soprattutto se si pensa all’estensione di quota 41 per tutti visto che questa misura andrebbe a costare più di quota 100.
Ad ogni modo, il governo sembra che abbia già speso abbastanza, visto che in questi pochi mesi è riuscito a mettere su una riforma pensionistica piuttosto importante e interessante e dunque non è da escludere che nel 2020 si possa anche arrivare a questo traguardo, che al momento sembra essere realizzabile. Stiamo parlando quindi di quota 41 per tutti che considerato il vero e proprio obiettivo finale del governo insieme al superamento definitivo della legge Fornero estendendo quindi la possibilità di poter andare in pensione indipendentemente dall’età con 41 anni di contributi a tutti.
Ad oggi questa possibilità è riservata soltanto i lavoratori precoci ovvero quei lavoratori che hanno maturato almeno 12 anni di contributi prima del compimento dei 19 anni che rientrano in una delle categorie meritevoli di tutela come disoccupati, invalidi, lavoratori usuranti.Altro obiettivo è quello di fare cadere tutti i paletti, permettendo così poter accedere alla pensione con 41 anni di contribuzione, cercando di fare qualcosa già nel 2020, con lo scopo poi di arrivarci nel 2022.
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