Pensioni ultime notizie su Quota 100: assegno inferiore, ecco il perché



Sul fronte pensioni si continua a parlare di Quota 100, la misura pensionistica che ancora è indubbia e sulla quale non si hanno ancora certezze. Sul fronte pensioni, le ultime notizie riguardano proprio questa misura ovvero Quota 100, i cui dettagli arriveranno a breve, perché si resta in attesa del decreto legge che approfondirà la questione e che arriverà entro il 12 gennaio. Di Quota 100, che è considerata la misura principale della riforma pensioni, ne ha parlato nei giorni scorsi proprio il Ministro dell’Economia Giovanni Tria, alla commissione Bilancio alla Camera. Nel frattempo però il governo sembra sia sempre più impegnato nel confermare l’intenzione di voler andare oltre Quota 100. Alcune novità sono emerse sull’età pensionabile. Quota 100 è la misura pensionistica, confermata dal Ministro Tria, che prevede l’uscita dal mondo del lavoro a 62 anni di età e 38 anni di contributi versati e non è prevista alcuna riduzione sull’assegno pensionistico.



Sono state queste le parole del Ministro, secondo cui l’assegno sarà ridotto per coloro che escono prima. “Andando in pensione in anticipo l’ammontare dell’assegno sarà inferiore“, è questo quanto precisato dal Ministro. Il motivo sarebbe essenzialmente uno, ovvero che l’assegno è inferiore proprio perché sono stati versati meno contributi, ma nel contempo ci sarebbe un altro vantaggio, ovvero che ne potrà usufruire più a lungo. I dettagli su questa misura ad oggi non ci sono e bisognerà attendere ormai il prossimo 10-12 gennaio, ovvero la data entro cui dovrebbe arrivare l’apposito decreto collegato alla Manovra.

Delle interessanti novità emergono anche sull’età pensionabile. A partire dal 1 gennaio 2019, per via dell’incremento dell’aspettativa di vita, saranno richiesti dei requisiti nuovi per l’età pensionabile. Nello specifico, per poter andare in pensione parlando di pensione di vecchiaia, bisognerà aver compiuto 67 anni di età, mentre per poter accedere alla pensione anticipata, bisognerà aver maturato 43 anni e 3 mesi di contributi per gli uomini e 42 anni di età e 3 mesi per le donne.  L’Ape sociale, invece ovvero quel meccanismo che permette a diverse categorie di lavoratori di andare in pensione anticipata con 63 anni di età o 30 anni di contributi versati o 36 per i gravosi, è scaduta invece lo scorso 31 dicembre 2018  e al momento non si sa se nel decreto, che arriverà nei prossimi giorni, ci sarà  la proroga di questa misura.

Ciò che è certo è che con questo decreto legge, ci sarà  il blocco dell’aumento dell’età pensionabile. Per quanto riguarda la pensione anticipata, sono previsti dei requisiti specifici che rimangono quelli attuali, ma è prevista una finestra trimestrale in più e di fatto, dunque, non sarebbero 5 mesi ma tre.  In questo decreto, ci potrebbe anche essere la proroga quindi non soltanto dell’Ape sociale ma anche per Opzione donna.



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