Nuovo allarme circa la nuova misura pensionistica quota 100 che secondo le ultime novità, sarebbe una vera e propria trappola per i privati. Cerchiamo di capire però il perché. Se siete lavoratori privati e avete alle spalle 34 anni di contributi più 4 da riscattare, ovvero quelli della laurea, sarebbe il caso di non presentare le dimissioni per poter accedere a quota 100. Questo Semplicemente perché a differenza dai lavoratori pubblici, quelli privati sono tenuti a dimettersi prima di poter avviare le pratiche del pensionamento e non possono tornare più indietro. Quindi il rischio sarebbe che, un calcolo sbagliato del requisito di accesso alla misura, potrebbe in qualche modo trasformare il pensionando in un nuovo esodato. Come tappiamo quota 100 è quella misura pensionistica che da la possibilità di poter uscire dal mondo del lavoro anticipatamente, una volta maturato 38 anni di contributi e compiuti 62 anni di età. Come spiega però Il Giornale, nonostante si parli sempre di 38 anni di contributi, il requisito minimo da prendere in considerazione è 35 e questo è quanto spiegato dall‘ex presidente INPS Tito Boeri e lo ha spiegato l’INPS in diverse circolari indirizzate ai centri di assistenza fiscale. Ciò non ci sarebbe alcun cenno in Gazzetta Ufficiale.
Pensioni ultim’ora: Quota 100 trappola per i lavoratori privati
Sul termine esodati sembra che ci sia una vera e propria controversia. Luigi Metassi sul gruppo Facebook comitato esodati licenziati e cessati, avrebbe riferito che esodato significa altro rispetto a quanto stabilito da Il Giornale. Quest’ultimo indicherebbe come esodati chi pur con tutte le attenuanti del caso, è stato imprudente nel presentare una domanda di pensione per quota 100 senza accertarsi prima di avere compreso bene i vincoli della legge. Sostanzialmente sono queste le parole riferite da Luigi Metassi che pone un nuovo allarme circa la misura pensionistica Quota 100.
Secondo il nuovo allarme, a prescindere da esodati o meno, il problema della trappola esisterebbe e potrebbe creare una massa di imprudenti. “Sarà una sorta di sottoinsieme di disoccupati, sessantaduenni, che si ritroverà senza stipendio fino a 67 anni”, è questo quanto scritto da Antonella Aldrighetti. Precisiamo ad ogni modo che è i lavoratori esodati, dopo l’entrata in vigore della legge Fornero sono uno dei maggiori problemi sul fronte previdenziale.
Si tratterebbe di quei lavoratori ormai prossimi al pensionamento che sono stati penalizzati dalla riforma dell’età pensionabile attuata dal governo Monte. Gli esodati sono quei lavoratori che hanno deciso di lasciare il lavoro in anticipo, beneficiando di una indennità provvisoria, firmando il licenziamento volontario e usufruendo dell’indennità di mobilità in un arco di tempo previsto prima del perfezionamento dell’ età necessaria per la pensione.
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