Pensioni ultime notizie, Quota 100: simulazione per Personale Ata e docenti



Con l’approvazione del decreto lo scorso 17 gennaio e la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, che però deve ancora avvenire, sembra che siano aumentate le possibilità per i docenti e il personale ATA di poter andare in pensione, usufruendo di quota 100.



In seguito alla pubblicazione del decreto in Gazzetta Ufficiale, bisognerà attendere la circolare attuativa che di fatto andrà a sancire la partenza ufficiale di questa misura così tanto discussa e così tanto attesa e che rappresenta uno dei punti cardini della riforma pensioni voluta dal governo Conte. Dovrebbero essere circa 100 mila le persone che lavorano nel mondo della scuola e quindi definiti i potenziali beneficiari di questa nuova misura di pensionamento e la stragrande maggioranza sarebbero docenti, circa il 70%. Ad ogni modo a causa del basso importo sull’assegno in molti decideranno di aspettare ancora un po’ prima di uscire dal mondo del lavoro, non beneficiando quindi di quota 100.

Sono questi alcuni dati che emergono dalle tabelle recenti che sono state pubblicate dallo SNALS che ha lavorato le prime simulazioni per quota 100, fornendo quella che è una visione più o meno ragionata su quelle che sono le soluzioni differenti a disposizione non soltanto per i docenti,ma anche per il personale ATA anche sotto il profilo economico. Il pensionamento per il comparto scuola inizierà a partire dal prossimo anno scolastico e quindi la data di partenza sarà fissata per il primo settembre ovviamente per coloro che avranno maturato i requisiti entro il 31 dicembre 2018.

Vediamo qui di seguito quelli che sono i principali punti che sono stati elaborati dalla tabella SNALS, illustrando quelle che sono le principali misure pensionistiche al momento disponibili per poter uscire dal mondo del lavoro e che potranno essere sfruttati da docenti e personale ATA. Iniziamo con la pensione di vecchiaia, la quale darà la possibilità di poter uscire dal mondo del lavoro una volta compiuti 67 anni di età e aver maturato 20 anni di contributi al 31 agosto. Per gli uomini è prevista la possibilità di poter andare in pensione a una volta maturati 42 anni e 10 mesi di contributi, mentre per le donne 41 anni e 10 mesi di contributi.

Ovviamente esiste anche quota 100 che darà la possibilità di andare in pensione una volta compiuti i 62 anni di età e maturati 38 anni di contributi e ancora funzioni donna, la quale prevede la possibilità di uscire dal mondo del lavoro anticipatamente per le donne che abbiano compiuto 58 anni di età nel caso in cui si tratti di lavoratrici dipendenti e 59 anni nel caso si tratti di lavoratrici autonome. Entrambi i casi bisognerà aver maturato 35 anni di contributi.



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