Pensioni ultime notizie Quota 100 scuola, probabile scadenza domanda al 28 febbraio per docenti e personale ATA



Sul tema pensioni e più nello specifico su Quota 100 e Reddito di cittadinanza, non sembrano esserci in programma delle novità, perché non è prevista alcuna riunione da parte del Consiglio dei Ministri almeno per la giornata di oggi. Essenzialmente perché ci sarebbero delle verifiche da fare, nonostante di queste misure se ne parli ormai da parecchi mesi. Per quanto riguarda i lavoratori della scuola, la data ultima per poter presentare la domanda e uscire dal mondo del lavoro con Quota 100 soltanto per il 2019, potrebbe essere quella del 28 febbraio andando in questo modo a non compromettere quelle che sono le normali operazioni di avvio dell’anno scolastico 2019/2020 a cominciare dalla costituzione degli organici. “Per il personale del comparto scuola resta fermo, ai fini dell’accesso al trattamento pensionistico, che la cessazione dal servizio ha effetto dalla data di inizio dell’anno scolastico e accademico, con decorrenza dalla stessa data del relativo trattamento economico nel caso di prevista maturazione del requisito entro il 31 dicembre dell’anno”, è questo quanto si legge nella bozza del decreto Pensioni Quota 100.



Dunque, rispetto a quello che era l’assetto iniziale della misura, ci sono delle novità soprattutto per quanto riguarda il personale della scuola, che sembrava essere totalmente penalizzato da questa Quota 100. Quindi il personale docenti e personale ATA, potranno usufruire del pensionamento già al primo settembre 2019 e per il computo dei mesi necessari ai fini dell’accesso si terrà conto di settembre, ottobre, novembre, dicembre anche se non effettivamente prestati e in questo modo il pensionando maturerà i requisiti per il pensionamento al 31 dicembre.

Non è attesa un’adesione di massa al provvedimento da parte del Miur e quindi per questo motivo c’è abbastanza fiducia sul fatto che questo provvedimento non andrà a creare una voragine negli organici, quindi non andrà in qualche modo a compromettere quello che è il funzionamento e l’organizzazione del mondo della scuola.

Ovviamente si tratta soltanto di ipotesi ma al momento nulla è certo, se prima non sarà pubblicato il decreto e quindi presentate anche le domande. Sembra che nel frattempo, siano anche cambiati i requisiti relativi al pensionamento per gli insegnanti della scuola d’infanzia. Bisognerà attendere anche in questo caso che il Miur riapra i termini per poter presentare le domande. Questo perché il lavoro delle insegnanti di infanzia è ritenuto lavoro gravoso e quindi sono esonerati dal aumento dei 5 mesi di aspettativa di vita per poter andare in pensione nel corso del 2019.



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