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Pensioni ultime notizie: Quota 100, attacco in tv, Sallusti attacca Rinaldi



La misura quota 100 ovvero quella più attesa in tutto il 2019, continua a generare discussioni. Approvato da pochi giorni il decreto legge contenente Quota 100, come altre misure pensionistica si attende adesso la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale e soprattutto la circolare INPS Che contenga le istruzioni operative. Nel frattempo in televisione da diversi giorni si continua a parlare di quelle che sono le principali misure della Manovra e nello specifico si parla molto di più del settore pensioni.



Proprio in occasione dell’ultima puntata della trasmissione Di martedì, c’è stato un confronto piuttosto acceso tra l’economista Antonio Maria Rinaldi e il direttore del giornale Alessandro Sallusti, i quali hanno discusso su quota 100. Questa è  sicuramente la misura pensionistica più attesa e di cui tanto si è parlato nei mesi precedenti, che darebbe la possibilità di poter accedere alla pensione anticipatamente una volta maturati due requisiti, uno dal punto di vista contributivo e l’altro anagrafico, ovvero avendo compiuto 62 anni di età e maturato 38 anni di contributi.

Il giornalista Massimo Giannini durante la puntata quindi ha aperto un dibattito su quota 100 facendo un leggero richiamo alla legge Fornero, legge che non sarebbe stata cancellata così come si era ipotizzato inizialmente. Secondo quanto riferito dal direttore di Radio Capital, la legge Fornero quindi non sarebbe stata cancellata perché nessuno ha toccato i 67 anni e lo stesso aggiunge che è anche giusto che sia effettivamente così perché le risorse a disposizione al momento sono ancora molto poche.

” Ed è anche giusto che sia così le risorse a disposizione sono poche”, aggiunto ancora Giannini il quale trova insopportabile di Quota 100 il fatto che questo nuovo patto tra le generazioni definita da Salvini, in realtà sarebbe soltanto un grande aiuto ai sessantenni e anche una fregatura piuttosto grande per i ventenni perché per i giovani effettivamente non c’è nulla. È questo il pensiero del giornalista. Durigon però non la pensa così perché sostiene che questo ricambio generazionale al lavoro ci sarà e che sarà una diretta conseguenza del pensionamento anticipato volontario che le imprese si troveranno ad affrontare.

Quota 100 quindi è una misura volontaria, nel senso che è il lavoratore a scegliere se al raggiungimento dei requisiti è conveniente sfruttare questa possibilità o meno, sacrificando ovviamente una parte economica sull’assegno, pur di lasciare il lavoro anticipatamente. Nel decreto si legge anche che è prevista la possibilità di lasciare ancora prima della maturazione dei requisiti, a patto che però l’azienda assumi nuove leve al posto di quelle che sono prossimi al pensionamento. A tal riguardo, l’economista Antonio Maria Rinaldi ha affermato:” se nella mia azienda ho delle persone che non mi servono, non aspetto il pensionamento per farle uscire fuori, ho  anche altri strumenti”. 



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