La quota 100 spiegata semplicemente: Cos’è la quota 100? la quota 100 La misura che permette i lavoratori che hanno almeno 62 anni di età e 38 di contributi di andare in pensione in anticipo. La quota 100 è considerata dal governo che l’ha introdotta, come uno strumento che avvia il superamento della legge Fornero, ma in realtà non cancella il sistema vigente in materia di pensioni, si limita infatti ad introdurre la possibilità di anticipare la pensione per coloro che sono in possesso di determinati requisiti.
Chi può accedere alla quota 100? La quota 100 viene introdotta in via sperimentale per il triennio 2019-2021. Può accedere anticipo pensionistico un lavoratore che abbia compiuto i 62 anni di età e abbia versato almeno 38 anni di contributi. per chi aderisce la quota 100 c’è il divieto di cumulo, il pensionato non può continuare a percepire redditi da lavoro superiore ai €5000 l’anno.
Per poter andare in pensione, al momento e dunque a partire dal primo gennaio 2019, è necessario essere in possesso di determinati requisiti per poter accedere alle diverse misure pensionistica attualmente in vigore. Nello specifico sono richiesti 67 anni di età per poter accedere alla pensione di vecchiaia, mentre per quanto riguarda la pensione anticipata occorrono 43 anni e 3 mesi di età per gli uomini e 42 anni e 3 mesi per le donne.
Queste notizie erano state già annunciate nelle scorse settimane e poi sono state confermate in seguito all’approvazione del decreto che è stato finalmente approvato lo scorso 17 gennaio 2019. Il governo sostanzialmente ha lavorato con l’obiettivo di allargare le maglie di accesso all’età pensionistica, secondo quelli che sono i criteri di quota 100, che è la misura più attesa del 2019.
In questo modo, potranno andare in pensione tutti coloro quindi che hanno raggiunto 38 anni di contributi versati e che hanno compiuto 62 anni di età. Si è tanto parlato delle finestre di uscita per usufruire di quota 100 e gli assegni scatteranno a partire dal mese di aprile 2019 per i dipendenti privati e dal mese di luglio per i dipendenti pubblici. Il governo quindi ha intenzione di cercare in qualche modo di utilizzare quelli che sono gli allungamenti dei termini per poter andare in pensione e che sono collegati al meccanismo dell’aspettativa di vita. Sono state anche prorogate a tal riguardo altre misure come opzione donna e ape sociale, tutto ciò al fine di superare la tanto odiata riforma Fornero.
Con Quota 100, nello specifico nel corso del 2019 potrebbero andare in pensione ben 350.000 persone e questo numero nei prossimi tre anni potrebbe addirittura arrivare a 800 Mila. Si tratta di una platea di beneficiari non indifferente e quindi è facile capire come quota 100 sia una misura piuttosto importante che darà la possibilità di poter andare in pensione a e quei lavoratori che nel corso degli ultimi anni si sono visti la strada sbarrata.
Si tratta però di una misura temporanea perché dovrebbe essere valida soltanto per il prossimo triennio e dunque fino al 2021. Ed effettivamente che cosa succederà dopo al momento è troppo presto per dirlo, anche se in tanti sostengono che quota 100 sarà sostituita da quota 41, una misura che al momento è in vigore ma è soltanto valida per alcune categorie di lavoratori. Con quota 41 invece ci sarà la possibilità di poter andare in pensione una volta maturati proprio 41 anni di contributi a prescindere dall’età anagrafica. Ad ogni modo, Quota 100 è una misura sperimentale e volontaria, nel senso che sarà il lavoratore a decidere se accedervi o meno.
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