Si resta in attesa del decreto, che andrebbe a definire e rendere quindi effettivi alcuni cambiamenti nel mondo della riforma pensioni. Il decreto deve ancora uscire, ma effettivamente i tempi per poter beneficiare e richiedere quindi il pensionamento con Quota 100, rischiano di diventare piuttosto stretti.
Nei giorni scorsi è arrivata un’indiscrezione secondo cui per poter beneficiare di Quota 100, già a partire dal mese di luglio, bisognerebbe presentare la domanda entro fine gennaio. Si tratterebbe quindi di un ostacolo vero e proprio, soprattutto per i dipendenti pubblici, i quali devono fare i conti con qualche finestre in meno rispetto ai dipendenti privati. Il decreto era già atteso prima di Natale e poi in un secondo momento si era detto che sarebbe stato approvato entro il 12 di gennaio, ma effettivamente nonostante sia stata presentata la scorsa settimana la bozza, il rischio è che ci vorranno ancora altre due settimane per la presentazione e approvazione ufficiale della porta del Consiglio dei Ministri.
Effettivamente in questo modo, coloro che hanno necessità quindi di presentare nel più breve tempo possibile la domanda, potrebbero non farcela con i tempi. Il rischio sarebbe quello di rimandare ancora di mesi l’uscita dal mondo del lavoro. Purtroppo secondo quanto riferito, i tempi sarebbero proprio questi sarebbero quindi piuttosto stretti anche per decidere se effettivamente possa convenire o meno usufruire di quota 100 come soluzione di pensione anticipata. Nonostante si sia tanto parlato di Quota 100 e di tutti gli aspetti relativi a questa misura pensionistica, sembrano esserci ancora tanti dubbi come il riconoscimento dei contributi figurativi, il meccanismo della totalizzazione e la consapevolezza comunque di ricevere un importo più basso, proprio perché minori sono i contributi versati.
Soltanto una volta arrivato questo decreto, si potrebbe in qualche modo cercare di risolvere questi dubbi e poter decidere quindi in modo autonomo se è il caso di ricorrere a Quota 100 o meno, per uscire dal mondo del lavoro. Sulla questione è intervenuto proprio nei giorni scorsi il Sottosegretario al lavoro Claudio Durigon, il quale ha parlato nel mese di gennaio proprio come possibilità per poter uscire dal mondo del lavoro, sfruttando l’uscita di mese di luglio e che sarà riservata soltanto ai dipendenti statali.
Questi, compresi anche i dirigenti al personale ATA e docenti, potranno quindi uscire dal mondo del lavoro avendo maturato entro il 31 marzo 2019 i requisiti richiesti da quota 100 che sono 62 anni di età e 38 anni di contributi. Coloro che matureranno i requisiti a partire dal primo Aprile 2019, dovranno attendere ancora sei mesi. Non si resta quindi che in attesa proprio del decreto e su questo Durigon ha acceso una speranza, parlando proprio di questo fine settimana, ma ha rassicurato che non si dovrebbe arrivare a fine mese.
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