Il decreto che contiene tutte le misure riguardanti l’assetto pensionistico che comprende tutti i dettagli su Quota 100, sembra essere ormai praticamente pronto e dovrebbe arrivare al massimo il prossimo 14 gennaio. Oggi martedì 8 gennaio, sembra essere passato al pre-esame e passerà poi in consiglio dei ministri per l’approvazione definitiva. Nonostante qualche settimana di ritardo, i tempi tutto sommato sono stati però rispettati e presto si potranno avere ufficialmente tutti i dettagli, non soltanto sulle misure che sono attuate dal governo ma anche sulle proroghe delle misure che sono state realizzate precedentemente ovvero Ape Sociale e Opzione Donna. Il decreto in questione andrà a chiarire molti dubbi. Quota 100 sarà una misura sperimentale che avrà la validità di tre anni, quindi sarà valida dal 2019 fino al 2021. Per poter accedere a questa misura. bisognerà soddisfare due requisiti, ovvero uno anagrafico e l’altro contributivo ovvero 62 anni di età e 38 anni di contributi.
Le finestre saranno trimestrali per i dipendenti privati con la prima possibilità di uscita già a partire dal mese di aprile, mentre i dipendenti statali potranno uscire usufruendo di due finestre ovvero la prima al 1 luglio 2019. I dipendenti statali dovranno aver maturato i requisiti entro il 31 marzo e avranno dovuto aver presentato la domanda con un preavviso di sei mesi e la seconda finestra, invece sarà disponibile per il mese di ottobre. Ma poi è stata confermata anche la possibilità di ottenere il TFR attraverso un prestito che è stato e che verrà garantita dallo Stato. Risolto anche un altro dubbio, ovvero il fatto che Quota 100 non sarà penalizzante e questo è quanto è stato ribadito e confermato dal ministro Salvini, anche se effettivamente l’importo sarà più basso questo perché i lavoratori verseranno meno contributi.
È stata confermata anche la proroga per un anno di due misure che sono già scadute lo scorso 31 dicembre 2018 e di cui pare si attendeva il rinnovo. Stiamo parlando di Opzione Donna che permetterà alle donne lavoratrici che sono nate nel 1959 o 1958 se lavoratrici autonome di uscire prima dal mondo del lavoro con 35 anni di contributi e con un assegno calcolato attraverso un sistema contributivo. L’altra misura è l’Ape sociale che scadrà il prossimo 31 dicembre 2019 e sembra rimangano i requisiti previsti inizialmente e dunque lo scorso anno.
E’ stato anche bloccato l’adeguamento dell’età pensionabile per la pensione anticipata, ma con una finestra di soli 3 mesi che posticipa l’avvio del pensionamento. Il requisito anagrafico equivale a 67 anni di età ed il requisito sarà valido fino al prossimo 31 dicembre 2020.Si è tanto parlato anche di pace contributiva ed il sistema darà la possibilità ai lavoratori di colmare gli eventuali vuoti contributivi dal 1° gennaio 1996 per un massimo di 5 anni e 60 versamenti mensili, con un importo superiore a circa 30 euro, ma privo di sanzioni e di interessi.
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