Sul tema pensioni, le ultime notizie riguardano proprio il decreto quota 100, ma grande attesa c’è anche per il nome che salirà al vertice dell’Inps, che andrà a sostituire l’attuale presidente Tito Boeri a partire dal mese di febbraio. Stando a quelle che sono le ultime indiscrezioni quindi, il decreto, di cui è stata presentata già la bozza nei giorni scorsi, ha illustrato i dettagli sulle misure riguardanti quota 100, reddito di cittadinanza che sembrano essere le due misure più attese del nuovo anno, ma anche tante altre misure pensionistiche di cui si attende la proroga.
Circolano anche dei primi nomi di coloro che potrebbero andare a sostituire l’attuale presidente dell’INPS Tito Boeri, il quale negli ultimi tempi ha contestato apertamente il governo e soprattutto il ministro Salvini con il quale ha avuto parecchi scontri dialettici. Il presidente dell’INPS proprio nelle scorse ore ha avvertito che ci sarebbero pochi soldi e le misure sulla previdenza e rischiano comunque di fare sforare quello che è il tetto della spesa.
Riguardo all’ INPS, Tito Boeri si è dichiarato piuttosto contrario al commissariamento, sostenendo che non c’è alcun motivo per farlo. Poi nel corso del suo intervento ha parlato anche di quota 100, sostenendo che ancora bisogna fare le ultime valutazioni, ma che ci sarebbe un rischio concreto che sarebbe quello di non rispettare il tetto di spesa e che le tasse potrebbero aumentare.
Al procediamo con ordine partendo dalla quota 100 ovvero su quella misura pensionistica che darà la possibilità ai cittadini italiani prossimi al pensionamento di poter proprio uscire dal mondo del lavoro una volta maturati i requisiti, ovvero uno contributivo e l’altra anagrafico. Nello specifico usufruendo di questa misura, si potrà andare in pensione una volta compiuti 62 anni di età e maturati 38 anni di contributi.
Nel frattempo però il governo sta continuando a concordare con l’Abi, la soluzione del prestito per la corresponsione immediata del TFR ai dipendenti che decideranno di uscire con quota 100 e che rischiano di ottenere la liquidazione fino ad un massimo di 8 anni più tardi dal momento dell’uscita dal mondo del lavoro. Nella bozza sembrano siano stati confermati i requisiti e anche la possibilità di poter uscire dal mondo del lavoro con 3 anni di anticipo, qualora si concordi con l’azienda stessa. E’ stato, inoltre, confermato che quota 100 avrà una durata triennale e che ci sarà la possibilità di cumulo gratuito. L’importo dell’assegno, uscendo dal mondo del lavoro con Quota 100, sarà effettivamente più basso, proprio perché minori sono gli anni di contributi versati dal lavoratore che deciderà di beneficiare di questa nuova misura pensionistica.
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