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Pensioni ultime notizie Quota 100, buonuscita a rate è legittima lo stabilisce la Cassazione



Torniamo a parlare di una di quegli argomenti che alla fine del 2018 e inizi del 2019, ha destato parecchie perplessità e preoccupazioni nella maggior parte dei lavoratori. Nello specifico vogliamo trattare il tema legato alla pensione con quota 100 e uscita a rate. Sembra che in questi ultimi giorni, la Corte Costituzionale abbia stabilito che il pagamento differito a rate della liquidazione per i lavoratori che decidono di approfittare della pensione agevolata è legittimo. Si tratta quindi di una sentenza molto importante che va anche a riferirsi a coloro che aderiranno a quota 100. Quindi ad oggi secondo quanto riferito dalla Corte Costituzionale, il pagamento differito della buonuscita dei dipendenti statali che vanno in pensione in anticipo è legittima ed a stabilire ciò è stata proprio la Corte Costituzionale con una sentenza che va a spiegare come il pagamento differito a rate della liquidazione non è irragionevole. Questa decisione sembra valere effettivamente per tutti coloro che decideranno di ritirarsi dal mondo del lavoro con lo strumento di una misura di pensione anticipata, compreso anche quota 100 che come sappiamo è stata introdotta soltanto da pochi mesi dal governo.



La Corte Costituzionale aggiunge anche che la possibilità di differimento e di pagamento a rate, vale soltanto per le pensioni anticipate, mentre non risulta che la corte si sia espressa sui normali casi di pensione di vecchiaia. La Corte Costituzionale è stata chiamata in causa Lia Capilli, una dipendente che è andata in pensione nel 2016 dopo 42 anni di servizio e che ha ricevuto la prima parte del trattamento di fine servizio nel dicembre del 2018.

Quota 100 e buonuscita a rate: come funziona la liquidazione differita

Su questo caso, la Corte Costituzionale riunita in camera di consiglio ha valutato le questioni relative alla legittimità, sollevate dal tribunale di Roma ed ha quindi respinto la sua richiesta. “Sono impregiudicate le questioni sul pagamento delle indennità nel termine di 12 mesi e sulle relative rateizzazioni, per i pensionati che hanno raggiunto i limiti massimi di età o di servizio”.

E’ questo quanto chiarito dalla Corte Costituzionale. Tutto ciò va a confermare come per quanto riguarda il differimento del Trattamento di fine servizio per gli statali, per le pensioni di vecchiaia la questione sembra essere ancora del tutto aperta. La Corte nell’emanare questa sentenza fa riferimento alla legge del 2013, la quale stabilisce come il pagamento del trattamento di fine rapporto debba avvenire entro 12 mesi per le liquidazioni inferiori a 50mila euro, prevedendo così altri 12 mesi per le quote fino a 100 mila euro ed ancora ulteriori 12 in caso i importi superiori al tetto dei 100 mila.



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