In tema pensioni, il decreto che è stato pubblicato lo scorso 17 gennaio 2019 in Gazzetta Ufficiale, disciplina la pensione Quota 100 e anche altre misure pensionistiche, ma prevede anche una misura relativa al termine di prescrizione dei contributi di previdenza e di assistenza sociale per le amministrazioni pubbliche.
L’INPS con la circolare numero 169 del 15 novembre 2017, aveva prorogato per chi non lo ricordasse, i termini di prescrizione dei contributi per le pubbliche amministrazioni al 31-12-2018 che inizialmente erano stati fissati al 31 dicembre 2017. L’istituto di previdenza così, con un successivo comunicato avrebbe spiegato quelle che sono state le conseguenze derivanti dalla prescrizione, ovvero che l’amministrazione datrice di lavoro non avrebbe più avuto la possibilità di regolarizzare versamenti mancanti e che avrebbe sostenuto l’onere del trattamento di quiescenza riferito a quei periodi di servizio, per i quali sarebbe intervenuta la prescrizione.
Adesso il decreto ha dedicato un apposito articolo, il numero 19, ai termini di prescrizione suddetti prevedendo anche quelli che sono gli obblighi relativi alle contribuzioni di previdenza e assistenza sociale obbligatoria, che riguardano i periodi fino al 31 dicembre 2014 sancendo che questi, non si applicano fino al 31 dicembre 2021, fatta eccezione alcuni provvedimenti che siano passati in giudicato. Sarà possibile quindi per le amministrazioni pubbliche, regolarizzare i contributi fino al 31 12 2021. Per il lavoratore sostanzialmente non cambierebbe nulla, ma fermo restando ciò, sarà bene comunque verificare la propria posizione assicurativa e proprio a tal riguardo bisognerà visionare il conto contributivo. Per poter verificare la propria posizione assicurativa, il lavoratore potrà accedere all’estratto conto INPS utilizzando il PIN che viene rilasciato dall’ente stesso oppure attraverso un patronato. Nel caso in cui dovessero essere riscontrate delle incongruenze pppure delle lacune, il lavoratore potrà chiedere sempre attraverso Pin, oppure un patronato, la variazione rvpa Ovvero quella istanza che non ha alcun Termine di decadenza.
Ecco quanto si legge nell’articolo: “All’art. 3 della legge 8 agosto 1995, n. 335, dopo il comma 10 è aggiunto il seguente: 10-bis. Per i rapporti di lavoro subordinato con le amministrazioni pubbliche di cui al Dlgs n. 165/2001, i termini di prescrizione dei commi 9 e 10, riferiti agli obblighi relativi alle contribuzioni di previdenza e di assistenza sociale obbligatoria afferenti ai periodi di competenza fino al 31 dicembre 2014 non si applicano fino al 31 dicembre 2021, fatti salvi gli effetti di provvedimenti giurisdizionali passati in giudicato”. Come abbiamo visto comunque, si tratta di un’ ulteriore proroga rispetto a quello previsto dall’INPS. Così con la circolare numero 11, del 11 dicembre 2018, l’ente di previdenza avrà provocato al termine della prescrizione dei contributi INPS per i dipendenti pubblici al primo gennaio 2020.
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