Dopo l’introduzione di Quota 100, il governo si prepara a dare il via ai tagli sulle pensioni. Infatti, il taglio di cui abbiamo parlato per molto tempo si concentrerà in due direzioni: in primis il taglio degli assegni che oltrepassano i 5mila euro mensili, la seconda invece riguarderà la riduzione delle rivalutazioni oltre i 1522 euro al mese.
I pensionati infatti nel prossimo rateo o al più tardi in quello di marzo troveranno una amara sorpresa: un conguaglio con cui l’Inps di fatto andrà a recuperare quanto pagato in più a gennaio e a febbraio. Una circolare dell’Istituto di previdenza sociale aveva infatti avvertito i pensionati di questo “prelievo” nei primi mesi del 2019.
Con l’approvazione della legge di Bilancio solo negli ultimi giorni dell’anno, per il mese di gennaio 2019 gli importi hanno avuto una rivalutazione piena con un adeguamento del 100 per cento fino a tre volte il minimo, del 90 per cento fino a cinque volte il minimo e del 75 per cento per gli assegni oltre questa soglia. Con i ritocchi in manovra, le nuove rivalutazioni andranno in questa direzione: per le pensioni superiori a 3 volte il minimo e inferiori a 4 la rivalutazione sarà del 97%, del 77% per gli importi tra 4 e 5 volte il minimo, del 52% tra 5 volte e 6 volte il minimo, del 47% oltre 6 volte, del 45 oltre 8 volte e solo del 40% oltre 9 volte il minimo. Il tutto verrà messo in atto con i prossimi ratei che arriveranno ai pensionati. Insomma di fatto tra qualche settimana entrano nel vivo i tagli che il governo aveva annunciato nella manovra. I sorrisi per quota 100 e reddito di cittadinanza probabilmente lasceranno spazio alla rabbia dei pensionati.
Rimane la trattativa intanto con l’Unione Europea e nonostante si parli di risparmi, i numeri continuano a non coincidere con quelli richiesti da Bruxelles. Proprio per questo motivo, il Governo guidato da Conte e dai vice premier Salvini e Di Maio, dovranno in qualche modo lavorare in queste ore per evitare la procedura di infrazione e ridurre quindi l’impatto che questa riforma delle pensioni potrebbe avere sia in termini di tempi che in termini di qualità e quantità delle sanzioni. Novità anche in termini di pensioni d’oro e sono tanti gli interventi sui quali ancora si lavora.
Su questo tema aveva parlato di Maio, il quale aveva annunciato dei tagli fino al 40%, ma poi proprio nella giornata di ieri Salvini pare che abbia frenato contro proponendo un blocco dei tagli per quelle dai €5000 in su. Tuttavia i cinque stelle insistono affinché possono essere effettuati riduzioni anche a partire dai percettori di assegni da €4500.
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