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Pensioni Ultime notizie e novità: Assegno più leggero e divieto di cumulo I paletti di quota 100





Pensioni Ultime notizie: Quota 100 con meno di 62 anni, vediamo come

Ultime notizie sulle pensioni, ad oggi venerdì 4 gennaio si parla ancora una volta di quota 100. come scrive il corriere della sera, sono tre le possibilità che caratterizzano quota 100 e reddito di cittadinanza. Queste nuove opzioni prevedono molto incentivi per le aziende che si impegnano con nuove assunzioni rimpiazzando tutti coloro che andranno in pensione.

Il governo si prepara a rendere ufficiale e dunque tradurre quindi in atti concreti, la modifica della legge Fornero attraverso un decreto che sarà emanato entro il mese di gennaio e più nello specifico si parla di 12 gennaio. Questo decreto andrà a modificare la legge Fornero permettendo a centinaia di migliaia di italiani di poter andare in pensione in anticipo, rispetto alla Riforma che è stata messa in piedi dal governo Monti nel 2011, per poter ridurre la spesa previdenziale. A partire dal 2019, così come è noto, è stata offerta la possibilità di lasciare il mondo del lavoro con 62 anni di età e 38 anni di contributi in via del tutto sperimentale e soltanto per tre anni, poi dopodiché questo meccanismo pare venga superato dalla riduzione a 41, riguardante il requisito contributivo per la pensione anticipata che è già in vigore.

L’obiettivo sarebbe soltanto uno, ovvero liberare i lavoratori che sono prossimi alla pensione, ma che ancora non hanno raggiunto il loro obiettivo e permettere così che possa avvenire il ricambio generazionale all’interno della pubblica amministrazione degli uffici e delle fabbriche.  Purtroppo però, sembra che proprio questo non sia stato al momento garantito. Quali sono le mosse, dunque, del governo? La prima consiste nella possibilità di finanziare volontariamente la contribuzione mancante per i fondi di solidarietà bilaterali gestiti da sindacati e imprese per poter arrivare a quota 100, con uno scivolo aggiuntivo fino ad un massimo di 3 anni.

In questo modo, un lavoratore potrebbe anche andare in pensione con 62 anni di età e maturato 35 anni di contributi, oppure avendo compiuto 59 anni e 38 anni di contributi versati. In questo modo, ci potrebbero essere davvero tante combinazioni possibili senza alcun tipo di eccezione, ma bisognerebbe rispettare però un principio ovvero quello di incentivare un individuo che poi nell’arco di 3 anni, sarebbe destinato a raggiungere Quota 100 grazie alle proprie forze.

Ci sarebbe poi un’altra condizione, ovvero lasciando libero il proprio dipendente in azienda si assumerebbe l’impegno di assumere poi al suo posto un altro lavoratore o di stabilizzare un precario che si trova già all’interno dell’organico. Tutto ciò sarebbe davvero molto conveniente e non ci sarebbe per lo Stato alcun tipo di carico e costo. Ci sarebbe anche un altro piano, ovvero quello di prevedere il coinvolgimento della cassa depositi e prestiti, la società controllata dal tesoro oppure uno sgravio contributivo collegato ad un apposito fondo di garanzia al fine di incentivare il reclutamento dei Lavoratori all’interno delle strutture aziendali, persone interessate da esodi previdenziali piuttosto massicci.  Sulla base di quelle che sono inoltre le previsioni per questo 2019, il governo intenderebbe grazie alle misure previdenziali favorire anche il ricambio generazionale nei luoghi di lavoro.

Pensioni ultime notizie, chi può andare in pensione nel 2019?

Attualmente ci troviamo in attesa che l’attuale governo annunci  tanto il tanto atteso decreto e dovrebbe arrivare intorno al 12 gennaio. anche se manca qualche settimana ad oggi possiamo fare un riepilogo Per quanto riguarda la situazione pensionistica che ci sarà in questo 2019, come immaginerete non potevamo che cominciare da Quota 100 a finire ad Opzione donna.  Vediamo però quelle che sono le principali notizie riguardanti queste due misure pensionistiche piuttosto importanti ed interessanti.  Quota 100 sarebbe quella misura pensionistica che darebbe la possibilità ai lavoratori di poter accedere alla pensione anticipata una volta raggiunti due requisiti uno contributivo e l’altro anagrafico.

Nello specifico, si potrà accedere a Quota 100 una volta compiti 62 anni età e maturati 38 anni di contributi ed è vista la strada scelta dal governo per poter superare la tanto odiata legge Fornero.  La manovra che è stata approvata soltanto alcuni giorni fa, non sembra contenere i dettagli riguardanti questa misura, ma contiene gli stanziamenti ovvero l’ammontare delle risorse stanziate per poter attuare questa misura.

Gli stanziamenti sarebbero effettivamente minori rispetto a quanto ipotizzato inizialmente.  Gli stanziamenti sono stati ridotti  in seguito all’accordo con Bruxelles ed effettivamente ci sono stati dei tagli non indifferenti di svariati miliardi, proprio per evitare la sanzione di infrazione  che tanto minacciava la Commissione Europea.   La misura quindi in questione ovvero Quota 100, dovrebbe essere del tutto sperimentale e dovrebbe avere una durata di circa 3 anni, poi sarebbe sostituita a partire dal 2021, da Quota 41 con la possibilità di uscire una volta maturati 41 anni di contributi a prescindere dall’età anagrafica. Per capire se si potrà usufruire di Quota 100, bisognerà effettuare un calcolo semplice ovvero una somma tra quella che è l’età e i contributi versati, anche se effettivamente sembrava avere soltanto una combinazione ovvero 62 + 38.

Nel caso in cui la somma dovesse essere effettuata su altre combinazioni, bisognerà andare oltre Quota 100 e quindi si potrà arrivare anche fino a Quota 104.  Coloro che optano per Quota 100 non potranno contare su alcun tipo di cumulo fino al compimento dei 67 anni di età, ovvero non potranno sommare  alla pensione un reddito da lavoro che sia superiore ai €5.000 annui.   La pensione verrà comunque percepita per più anni, ma l’importo sarà ridotto non perché si parla di penalizzazioni, ma come conseguenza dei minori contributi effettivamente versati.   Sono previste delle finestre di uscita ed effettivamente per i Lavoratori privati che hanno maturato i requisiti entro il 31 dicembre 2018, ci sarà la possibilità di uscire già a partire dal primo Aprile 2019.  Di fatto la legge Fornero non viene cancellata visto che coloro che non rientrano nella Quota 100 andranno in pensione secondo le vecchie regole e quindi rimane ancora la pensione di vecchiaia fissato a 67 anni con almeno 20 anni di contributi.



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