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Pensioni ultime notizie, Quota 41, come funziona, requisiti e calcolo



Le ultime​ notizie per quanto riguarda il settore pensioni parlano di quota 41. Una riforma che sembrava essere dimenticata dal governo, infatti, per un problema economico veramente un attimo al prossimo anno. per il momento ci sarà solamente quota 100 virgola un bambino mente la proroga opzione donna, almeno per quanto vivono le ultime informazioni.



Tuttavia, potrebbe accadere anche un intervento sull’età pensionabile per adesso abbinata l’aspettativa di vita, con l’ingranaggio che al momento potrebbe essere momentaneamente fermo.

Luigi Di Maio in una conferenza stampa avvenuta in campidoglio, ha voluto soffermarsi su diversi argomenti, sia sul tema pensionistico ma non solo. è tornato a parlare della proroga opzione donna. ” Ma hai detto che non sarà rifinanziata”, ha voluto precisare il leader del MoVimento 5 Stelle. e torna a parlare anche della quota 41 che sembrava dimenticata. ” il 2019 sarà l’anno per risolvere anche questo problema”.

Vediamo qui di seguito, quelle che sono le principali possibilità a cominciare a Opzione Donna, ovvero quella misura che darebbe la possibilità alle donne con meno di 60 anni di poter andare in pensione, avendo però maturato 35 anni di contributi. Nello specifico le lavoratrici dipendenti dovranno aver compiuto 57 anni, mentre le autonome 58.

L’assegno sarà calcolato sulla base del sistema contributivo e quindi sarà comunque ridotto, perché questo sistema è considerato penalizzante. Un altro modo per poter uscire dal mondo del lavoro è Quota 41 che però al momento è valida soltanto per i lavoratori definiti precoci. Le legge permette a questi lavoratori di andare in pensione nel 2019 una volta maturati 41 anni e 5 mesi di contributi, a prescindere da quella che è l’età anagrafica.

Proprio in termini di Quota 100, però, sembra che le ultime indiscrezioni allontanino l’attuale misura dal suo impianto originario. Non si tratta di una semplice somma tra età anagrafica e contributiva, perché il requisito minimo sarà di 38 anni. Si è anche parlato di una temporaneità della misura ed effettivamente sarà valida soltanto per i prossimi 3 anni e poi molto probabilmente sarà sostituita da Quota 41 per tutti, che è visto il vero obiettivo del governo Conte.

A vigilare sulla riforma pensioni ci sarebbero i sindacati e nello specifico la Cgil. “Sarebbe un errore se il Governo procedesse, anche in questa circostanza, senza un confronto preventivo con le organizzazioni sindacali, ignorando le proposte che unitariamente abbiamo a tempo formulato”. Sono state queste le parole del segretario nazionale del sindacato Roberto Ghiselli.

Pensione anticipata quota 41, sì alla somma

Pensione anticipata a requisiti ridotti per i lavori precoci: possibile raggiungere 41 anni sommando contributi di casse diverse.

Pensione anticipata a requisiti ridotti raggiungibile anche da chi possiede i contributi in gestioni diverse, grazie alla possibilità di sommarli per il diritto alla pensione: è quanto emerso dal decreto attuativo sul pensionamento dei lavoratori precoci, che sta per essere pubblicato nella Gazzetta Ufficiale.

La possibilità di sommare i contributi di casse diverse, peraltro, sarà aperta anche a chi possiede contribuzione in una o più casse professionali (come Cassa Forense o Inarcassa), a differenza di quanto avviene per i potenziali destinatari dell’Ape sociale, che possono solo sommare i contributi delle gestioni facenti capo all’Inps.

In pratica, anche se parte dei contributi posseduti è accreditata in una gestione privata, la contribuzione è comunque utile per raggiungere la cosiddetta quota 41.

Bisogna ricordare, però, che questo tipo di trattamento previdenziale può essere raggiunto solo dai lavoratori precoci, cioè da chi ha iniziato a lavorare molto presto: in particolare, per rientrare nel beneficio e raggiungere la pensione con 41 anni di contributi, bisogna possedere almeno 12 mesi di contribuzione versata prima del compimento del 19° anno di età. Non tutti coloro che possiedono questo requisito, poi, possono raggiungere la pensione anticipata quota 41, ma solo coloro che appartengono a determinate categorie.

Vediamo, allora, chi sono i beneficiari della pensione anticipata lavoratori precoci, quali sono i requisiti per raggiungerla, come e quando presentare la domanda.

Pensione anticipata quota 41: chi sono i beneficiari

Possono beneficiare della pensione anticipata a requisiti ridotti i lavoratori dipendenti e autonomi:

iscritti all’assicurazione generale obbligatoria (Ago, che comprende il fondo pensione lavoratori dipendenti e le gestioni speciali dei lavoratori autonomi) e alle sue forme sostitutive ed esclusive (ad esempio fondo elettrici, telefonici…);

con almeno 12 mesi di contributi per periodi di lavoro effettivo svolti prima del compimento del 19° anno di età.

I lavoratori, inoltre, per ottenere il beneficio devono trovarsi nelle seguenti condizioni:

– essere disoccupati per cessazione del rapporto di lavoro a seguito di licenziamento, anche collettivo, dimissioni per giusta causa o risoluzione consensuale (nell’ambito della procedura di conciliazione), senza percepire da almeno 3 mesi la prestazione per la disoccupazione spettante;

– essere caregiver, cioè lavoratori dipendenti, o autonomi, che assistono al momento della richiesta e da almeno 6 mesi, il coniuge o un parente di primo grado convivente con handicap grave;

– essere lavoratori dipendenti o autonomi con un’invalidità, accertata dalle competenti commissioni per il riconoscimento dell’invalidità civile, superiore o uguale al 74%;

– essere lavoratori dipendenti addetti a lavori usuranti, o che svolgono da almeno 6 anni (nei 7 anni precedenti la domanda di pensione) in via continuativa una delle seguenti attività:

• operai dell’industria estrattiva, dell’edilizia e della manutenzione degli edifìci;

• conduttori di gru o di macchinari mobili per la perforazione nelle costruzioni;

• conciatori di pelli e di pellicce;

• conduttori di convogli ferroviari e personale viaggiante;

• conduttori di mezzi pesanti e camion;

• personale delle professioni sanitarie infermieristiche ed ostetriche ospedaliere con lavoro organizzato in turni;

• addetti all’assistenza personale di persone in condizioni di non autosufficienza;

• insegnanti della scuola dell’infanzia e educatori degli asili nido;

• facchini, addetti allo spostamento merci ed assimilati;

• personale non qualificato addetto ai servizi di pulizia;

• operatori ecologici e altri raccoglitori e separatori di rifiuti.

Pensione anticipata quota 41: come funziona

I lavoratori rientranti nelle categorie di beneficiari appena elencate possono ottenere la pensione anticipata con 41 anni di contribuzione, anziché con 41 anni e 10 mesi (requisito ordinario valido per le donne) o 42 anni e 10 mesi (requisito valido per gli uomini). Il requisito ridotto è comunque soggetto al normale adeguamento alla speranza di vita.

Lo “sconto” è dunque pari a 1 anno e 10 mesi per gli uomini ed a 10 mesi per le donne, anticipata quota 41: domanda

I lavoratori, per accedere alla pensione quota 41, devono in primo luogo presentare domanda all’Inps per il riconoscimento dei requisiti che danno diritto al trattamento.

In particolare:

• chi matura i requisiti entro il 31 dicembre 2017 deve presentare domanda per il riconoscimento delle condizioni di accesso al benefìcio entro il 15 luglio 2017;

• chi matura i requisiti successivamente, deve presentare domanda di certificazione dei requisiti entro il 1° marzo di ciascun anno.



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