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Pensioni ultime notizie, bloccata la speranza di vita. Decreto atteso entro il 14 gennaio



Come sempre a gennaio gli importi delle pensioni subiscono la rivalutazione Istat ovvero la cosiddetta perequazione automatica dell’importo rispetto all’inflazione. Per effetto della legge di stabilità del 2015, i trattamenti pensionistici del triennio 2014, 2015 e 2016, sono stati soggetti della perequazione automatica in misura percentuale, ovvero a seconda degli importi dell’assegno mensile. Dalle pensioni del 2018 invece, è stato previsto lo sblocco degli aumenti pensione, per cui da gennaio di quest’anno le pensioni sono tornate ad aumentare.



Decreto attuativo delle riforme delle pensioni includerebbe oltre alcune misure piuttosto attese del 2019 quali, Quota 100 e reddito di cittadinanza, anche lo stop alla speranza di vita, almeno per quanto riguarda la pensione anticipata. Il decreto così, che è molto probabilmente arriverà entro il prossimo 12 di gennaio, potrebbe cancellare l’adeguamento all’aspettativa di vita del requisito unico previsto per poter accedere alla pensione anticipata, andando quindi a bloccare l’accesso a 41 anni e 10 mesi per le donne e 42 anni 10 mesi per gli uomini e 41 anni per i precoci, ovvero per coloro che hanno iniziato a lavorare in giovane età. Tali novità avranno effetto già a partire dal primo gennaio, anche se effettivamente non è arrivato ancora il decreto attuativo che possa ufficializzare quanto appena detto, così come altre misure che riguardano quindi Quota 100, opzione donna e ape sociale.

Tutte queste misure andranno a confluire in un unico provvedimento, insieme a quello riguardante il reddito di cittadinanza che sarà approvato dal Consiglio dei Ministri entro la metà del mese di gennaio. Proprio per quanto riguarda la speranza di vita, la novità potrebbe riguardare l’abrogazione dell’adeguamento all’aspettativa di vita, che come abbiamo visto, sarà bloccata a 41 anni per i precoci, 42 anni e 10 mesi per gli uomini e 41 anni 10 mesi per le donne. La novità andrebbe a riguardare il requisito contributivo previsto per poter accedere alla pensione anticipata che a partire dal primo gennaio risulta essere pari a 42 anni e 3 mesi per le donne e 43 anni 3 mesi con gli uomini.

Si potrà però andare in pensione soltanto dopo che siano trascorsi tre mesi dalla maturazione dei requisiti. Fuori i dipendenti pubblici, mentre la misura potrebbe in qualche modo interessare anche i lavoratori iscritti all’Ago. L’altra misura è Quota 100, che avrà la durata sperimentale di 3 anni e per la quale sono stati stanziati 21 miliardi in modo da poter interessare una vasta platea di beneficiari che ammonta a circa 800.000 in 3 anni. Questa riguarderà il trattamento di pensione anticipata che si potrà conseguire maturando la somma 100 tra età anagrafica e età contributiva, ovvero a 62 anni di età e 38 anni di contributi.

Questa misura sarà retroattiva e avrà una decorrenza a partire dal primo gennaio  dato in questo caso di poter accedere alla pensione, una volta trascorsi tre mesi dalla maturazione dei requisiti.Il decreto, come abbiamo visto, dovrà andare anche ad ufficializzare due misure che sono già scadute lo scorso 31 dicembre 2018, ovvero opzione donna e ape sociale, la cui proroga è stata già anticipata nelle scorse settimane.



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