«I soldi per i disabili ci sono, anzi c’erano già». Ieri il ministro dell’Interno, Matteo Salvini ha garantito che giovedì 17 il testo rivisto e corretto del decreto per introdurre Reddito di cittadinanza, riforma pensionistica e interventi per il mondo degli invalidi approderà al Consiglio dei ministri. Il problema, semmai, è la platea dei potenziali beneficiari. Luigi Di Maio, nei giorni scorsi si era avventurato nelle spiegazioni chiarendo che i beneficiari «saranno 270mila ».
Ma qualcosa non torna: al 31 dicembre 2017 gli invalidi censiti dall’Istat, destinatari di un trattamento economico (seppur minimo), erano 1.072.000. E percepiscono un assegno (tredici mensilità), 285,66 (erano 282,55€ nel 2018). Dopole minacce di Salvini, nella scorsa settimana, di non votare il decreto il leader grillino, Luigi DiMaio, è riuscito a racimolare 400 milioni, che serviranno in parte pure per i navigator (i vecchi tutor che dovrebbero indirizzare l’aspirante lavoratore nella ricerca di un’occupazione). Peccato che tolti i quattrini per reclutare e assumerei previsti 4mila navigator di soldi per far crescere gli assegni degli invalidi ne restino pochini. Si ipotizza uno stanziamento di 300 milioni, che certo non basteranno per portare a 780 euro l’assegno di invalidità di tutti.
Sono previsti per il 2019 degli assegni più ricchi per coloro che percepiscono le pensioni di invalidità. Stando a quanto riferito, sembra che queste prestazioni siano soggette alla rivalutazione nella misura del 1,1% dell’indice dei prezzi al consumo Istat, per le famiglie degli impiegati e operai. Per dirlo in modo più semplice, visto che il costo della vita sembra essere aumentato del 1,1%, l’INPS ha pensato bene di aumentare seppur di poco le prestazioni assistenziali, in modo da poter adeguare in qualche modo il potere di acquisto dei beneficiari. I nuovi importi a partire dal primo gennaio 2019, sono stati confermati dall’INPS stesso, attraverso la circolare numero 122 del 27 dicembre 2018.
Vediamo un po’ quelli che sono gli importi aggiornati al 2018 riguardanti le pensioni di invalidità. Chiariamo innanzitutto che questo tipo di pensione, ovvero quella di invalidità civile altro non è che un sostegno economico che viene riconosciuto ai mutilati e agli invalidi civili che abbiano un’età che deve risultare compresa tra 18 e 67 anni. Questo tipo di pensione quindi viene riconosciuta a quei soggetti che sono stati dichiarati totalmente inabili al lavoro e che quindi abbiamo un’invalidità che sia pari al 100%. Riguardo l’importo, per tutto il 2019 la prestazione sarà pari a 285,66 euro, mentre nel 2018 l’importo era pari a 282,55 euro. Per il 2019, inoltre, questa pensione sarà concessa per 13 mensilità per un valore totale annuo di 3713, 58 euro e decorre dal primo giorno del mese successivo a quello della presentazione della domanda di accertamento dell’ inabilità.
Questo tipo di pensione, non potrà essere un reversibile ai superstiti. Sembra che esista un limite di reddito personale che permette di avere diritto a questa prestazione e questo limite deve essere pari a 16.847,607 euro annui, importo che invece fino al 2018 era quale 16.664,36 euro annui. Questo nel caso in cui si parli di invalidità al 100%. È previsto anche un importo riservato a coloro che hanno un’ invalidità civile parziale ovvero che va dal 74 al 99% ed in questo caso il limite di reddito personale annuo che dà diritto ad usufruire di questa prestazione sarà pari a 4906,68 euro. Previsti degli aumenti anche per quanto riguarda la pensione speciale sordomuti che va da da 282,55 euro nel 2018 a 285,66 euro al 2019.
Per quanto riguarda in questo caso il limite di reddito, bisogna non superare i 16.847,67 anni. Nel caso in cui siano presenti determinati condizioni, spetterebbe ancora un aumento ovvero una maggiorazione di circa 10,33 euro. Alle persone, invece, riconosciute Sordi civili, quindi per una sordità congenita oppure acquisita nel corso della crescita a prescindere da quello che è il reddito e la loro età, viene riconosciuta una provvidenza economica che è disciplinata dall’articolo 4 della legge numero 508 del 1988 e si parla di indennità di comunicazione. Per il 2019 questa indennità di comunicazione, ammonta a 256,89 euro mensili.
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