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Pensioni 2019: l’Inps annuncia l’istituzione di un fondo pubblico di previdenza integrativa



Novità in ambito pensionistico annunciate direttamente dal presidente dell’Istituto di previdenza Pasquale Tridico nel corso della relazione alla Camera sul Rapporto annuale dell’Inps. La novità riguarderebbe un fondo pubblico di previdenza integrativa, gestito dall’Inps e alternativo a quelli provati. Così come è stato sottolineato dal Presidente Inps sembra non esistere alcuna soluzione di previdenza complementare pubblica, ma questa potrebbe essere sanata attraverso la creazione di una forma complementare pubblica che sarebbe gestita direttamente dall’Inps e si porrebbe come una misura volontaria e alternativa alle forme complementari private e che va a superare l’attuale residualità di partecipazione di FondInps, è questo quanto dichiarato ancora dal Presidente dell’Inps.



«È curioso che il maggior ente di previdenza europeo non abbia un proprio fondo integrativo pubblico, lo scorso anno i fondi pensione gestivano risorse per 167,1 miliardi, pari al 9,5% del Pil, molti dei quali investiti all’estero. La sfida del fondo Inps dovrà, dunque, essere quella di aumentare il numero delle adesioni attraverso la costituzione di una valida alternativa ai fondi privati, ma anche quella di aumentare gli investimenti diretti nel nostro Paese», è questo quanto ancora chiarito dal Presidente.

Nel corso della presentazione del rapporto annuale, il Presidente dell’Inps sembra aver reso noti i numeri relativi a Quota 100 così come quelli relativi alle pensioni di cittadinanza. «Complessivamente alla fine del mese di giugno sono pervenute 154.095 domande di pensione anticipata con Quota100 – dunque, guardando al trend dei primi sei mesi di applicazione – alla fine dell’anno il numero atteso delle pensioni in pagamento sarà pari a circa 205.000, per una spesa complessiva annua pari a 3,6 miliardi, che è un numero di beneficiari inferiore del 29% a quello che era stato stimato», ha annunciato ancora il Presidente Inps.

Stando a quanto riferito sembra che la maggior parte delle domande siano state presentate al Nord e al Mezzogiorno ed ancora sembra che in maggioranza siano stati gli uomini e poi assicurati delle gestioni private. Circa l’86% delle domande del pubblico impiego pare arrivi direttamente dal comparto degli enti locali e da quello del corpo docente della scuola. Esiste ancora un altro dato particolarmente scoraggiante e che riguarda il nostro paese e sarebbe quello secondo cui un pensionato su tre riceve meno di mille euro al mese e su circa 15.426.847 pensionati, quasi 5,4 milioni percepiscono un assegno mensile lordo inferiore a mille euro e 1,6 milioni ricevono una pensione di importo inferiore ai 500 al mese.



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