Sembra proprio che in termini di pensione, più passano i giorni e più tutto rischia di complicarsi e di compromettersi, nonostante le dichiarazioni e gli annunci da parte di vari esponenti del governo esprimono ampia soddisfazione per le misure in programma e per i risultati ad oggi ottenuti.Nonostante il governo abbia davvero lavorato tanto ed ottenuto nel giro di pochi mesi dei risultati soddisfacenti, mancano ancora da ultimare gli aspetti legislativi non di poco conto, che permetterebbero di trasformare le idee politiche in stanziamento di risorse e dunque attuazione delle misure. Parlando di pensioni, nello specifico in seguito all’approvazione della manovra, bisogna aspettare il decreto che secondo le parole di Di Maio pronunciate qualche settimana fa, sarebbe dovuto arrivare entro Natale o subito dopo, ma che in realtà adesso sì dice possa arrivare al massimo entro il 12 di gennaio. Questo aspetto legato alla tempistica, non sembra essere poi così tanto da sottovalutare.
Questo decreto conterrà delle notizie e delle informazioni piuttosto utili su Quota 100 di cui si è tanto parlato, ovvero di quella misura che darebbe la possibilità di poter andare in pensione con 62 anni di età e 38 anni di contributi versati.
Bisogna però considerare che ci sono anche altre opzioni attualmente in vigore con le quali è possibile accedere al mondo della pensione. Si è anche tanto parlato dell‘ aumento di 5 mesi in nei termini necessari per poter andare in pensione, per via del meccanismo legato all’ aspettativa di vita. Questo aumento è scattato lo scorso primo gennaio 2019 e nello specifico comporta un aumento di 5 mesi di quelli che sono i requisiti anagrafici e contributivi, per poter andare in pensione e si parte quindi da 42 anni 10 mesi a 43 anni e tre mesi per gli uomini, mentre per le donne si parte dai 41 anni e 10 mesi validi fino alla fine del 2018, ai 42 anni e 3 mesi per tutto il 2019.
In base a questo aumento, per quanto riguarda la pensione di vecchiaia che si può raggiungere, quindi con almeno vent’anni di contributi si passerebbe dai 66 anni e 7 mesi a 67 anni. I lavoratori precoci per poter andare in pensione invece dovranno aver versato 41 anni e 5 mesi di contributi piuttosto che 41. Rimane ancora da capire che cosa succederà con delle misure la cui proroga sembra essere scaduta il 31 dicembre 2018 e nello specifico parliamo di Ape sociale ed Opzione donna. Bisogna, quindi, capire se entreranno in vigore queste norme retroattive con il decreto attuativo che fisserà i paletti e i criteri principalmente di Quota 100.
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