Il settore dell’alimentare italiano sembra essere scombussolato in questi giorni dal dossier Nuova Castelli. Stando a quanto è emerso, sembrerebbe che la società leader nella distribuzione dei formaggi dop italiani e principale esportatore del Parmigiano Reggiano si trovi alla ricerca di nuovi investitori e tra questi si è fatta avanti una multinazionale francese lactalis. Diffusa la notizia è stata immediata la reazione della Coldiretti che ha subito detto “no alla svendita”.
Nuova Castelli cerca nuovi investitori
La Nuova Castelli è un’azienda fondata nel 1892 e si trova in mani straniere ormai da tanto tempo visto che è controllata ormai dal 2014 dal fondo di private Equity inglese Charterhouse Capital, che detiene circa l’ottanta per cento del capitale. Come abbiamo visto, adesso la Nuova Castelli sembra essere in cerca di nuovi investitori e se in un primo momento si era fatto avanti Granarolo, poi pare che nel corso della trattativa l’azienda si sia tirata fuori e adesso il colosso della Cooperazione alimentare non sembra essere più interessata. Si è fatta avanti invece la società francese lactalis Ovvero la multinazionale già proprietaria di Parmalat che vorrebbe acquisire il gruppo Nuova Castelli che appunto è leader Nazionale nella esportazione di Parmigiano Reggiano e di altri prodotti dop Lombardi.
Il disaccordo della Coldiretti
Come abbiamo già anticipato, sembrerebbe che la Coldiretti non sia per nulla d’accordo con questa acquisizione e nello specifico a parlare è stato il presidente e Prandini, le cui parole sembrano dirette contro la multinazionale francese che negli anni si è già comprata oltre che la Parmalat anche Locatelli, Invernizzi, Galbani e detiene ad oggi Circa un terzo del mercato Nazionale in comparti strategici delle lattiero-caseario.
Nel caso in cui questa operazione dovesse concretizzarsi secondo la Coldiretti andrebbe a rafforzare l’egemonia francese mettendo quindi nelle mani di questa azienda non italiana, prodotti dop che vengono invece prodotti nel nostro paese e che sono tra l’altro tra i più venduti nel mondo come il Parmigiano Reggiano e grana padano, ma non solo perché si parlerebbe anche del gorgonzola, del Taleggio, mozzarella di bufala campana e pecorino Toscano.”La difesa dei marchi storici è necessaria perché si tratta spesso del primo passo della delocalizzazione che si realizza con lo spostamento all’estero delle fonti di approvvigionamento della materia prima agricola e con la chiusura degli stabilimenti e il trasferimento di marchi storici e posti di lavoro fuori dai confini nazionali”, è questo quanto dichiarato ancora dal presidente della Coldiretti.
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