Ogni uscita dei duchi di Sussex, certezza per i golosi di aggiornamenti reali, corrisponde a uno scoop. E anche la prima visita ufficiale con cui Harry e signora hanno aperto questo 2019 di eventi pubblici – siamo a Birkenhead, nei pressi di Liverpool, dove le altezze reali hanno fatto visita alle organizzazioni locali che sostengono le donne colpite da abusi e violenza – non ha fatto eccezione. Prima rivelazione: la gravidanza di Meghan dovrebbe concludersi tra la fine di aprile e l’inizio di maggio, parola della duchessa, che così ha confidato a una delle fan cui ha stretto la mano.
Ma questa attesa così empaticamente seguita dai sudditi britannici potrebbe anche rivelare una sorpresa. Non circa il sesso: i bookmakers, infatti, puntano tutto sul fiocco rosa e le scommesse ormai sono talmente sbilanciate sul risultato da essere state sospese, e prevedono anche un omaggio a Diana nel nome. Ma fonti interne a Palazzo raccontano anche un altro dettaglio, e arriviamo così alla seconda bomba: i lavori a Frogmore Cottage, la residenza nel comprensorio di Windsor scelta dai duchi come residenza, procedono spediti e la cameretta, con le pareti dipinte di rosa, sarebbe stata pensata per ospitare non una ma ben due culle.
Insomma, Harry e Meghan aspetterebbero due gemelline. Voce che trova un indizio di conferma anche nel vistoso pancione dell’ex attrice che appare esageratamente lievitato per essere solo al sesto mese di gestazione. La gravidanza gemellare è, voce populi, spesso connessa al ricorso alla proceazione assistita che, qualora fosse stata adottata da Meghan, giustificherebbe anche i tempi strettissimi tra il “sì” – celebrato il 19 maggio – e l’inizio della gestazione che Gente svelò in anteprima. Ciò presupporrebbe quindi un ricorso a tali tecniche tra il fidanzamento, ufficializzato a novembre 2017, e le nozze. Tutto possibile ma pure improbabile. Dettagli succulenti, in ogni caso, la cui rilevanza è però stata soppiantata dalla nuova incontenibile febbre che ha accompagnato l’ultimo bagno di folla di Harry e Meghan, musicato dal fragore degli applausi quando la coppia si avvicinava alle transenne compiendo ogni passo con le mani dell’uno intrecciate a quelle dell’altra.
E si è rasentata la commozione quando Meghan ha più volte accarezzato il pancione, anche questo un gesto ricorrente che ormai è impresso nella iconografia della gravidanza più mediatica della recente storia inglese. La duchessa ha raccolto un plauso emozionato per la combinazione cromatica degli abiti indossati, quel mix di viola e rosso che ha riportato alla mente un abbinamento più volte indossato da Lady Diana durante un viaggio in India del 1992. La vicinanza tra la nuova duchessa e la mitologica principessa di Galles non è, secondo alcuni, soltanto suffragata da una continuità stilistica, quanto da una vera comunanza di destini, come qualcuno ha sottolineato. E qui ci addentriamo nel dissesto familiare che sta accompagnando questa apparentemente serena gravidanza di Meghan.
Il classico oscuro rovescio della medaglia è stato illuminato da un profetico intervento di Paul Burrell, per anni maggiordomo al servizio di Lady Diana e oggi opinionista assai accreditato, che ha tracciato un parallelismo a tratti allarmante tra suocera e nuora. «Quando entrò nella famiglia reale, la principessa non trovò tanti alleati, ma molte persone che le tendevano insidie e tranelli. E Meghan rischia lo stesso trattamento, perché Buckingham Palace è un campo minato ». Al di là dei rapporti familiari, infatti, la “ditta”, come casa Windsor viene appellata dagli addetti ai lavori, è nella realtà un complessa macchina burocratica i cui burattinai ragionano per simpatie e antipatie.
E l’arrivo di una star hollywoodiana ha in qualche modo creato scompiglio. «Improvvisamente l’establishment si è trovato un’attrice americana diretta, orientata agli obiettivi, impaziente, motivata e schietta», ragionano ad alta voce con Gente alcuni esponenti dell’aristocrazia italiana spesso ricevuti a corte. Una donna molto diversa dall’altro archetipo di giovane altezza reale, quella «Kate che è sempre stata percepita come una donna inglese riservata, istruita, che non ha mai davvero lavorato al di fuori dei suoi doveri reali». Abituati com’erano all’approccio diligente della futura regina verso protocollo e vita di palazzo, le eminenze grigie di Buckhingham Palace hanno trasalito davanti a una donna ben cosciente del suo ruolo e del mordente esercitato sul marito, il quale ha coniato il nuovo motto di casa Sussex: “Ciò che Meghan vuole, Meghan ottiene!”. I suoi modi, definiti da più parti dittatoriali, hanno provocato alcune defezioni nello staff, la più clamorosa delle quali riguarda la bodyguard bionda, dal nome mai reso pubblico, che ha protetto la duchessa durante il viaggio in Oceania a ottobre. Una poliziotta che i colleghi definiscono brillante, ma fin troppo zelante, visto che ha più volte impedito a Meghan di avere contatti diretti con il pubblico, provocando le ire delle duchessa, che tende a confondere il suo ruolo di membro della famiglia reale con quello di attrice o influencer.
E così la poliziotta, affranta, ha rassegnato le dimissioni. Stessa strada percorsa, qualche settimana fa, da Melissa Touabti, già assistente personale di Meghan, e da Samantha Cohen, la segretaria privata. Entrambe esasperate dalle continue richieste di Meghan veicolate, pare, da raffiche di mail che partivano dal suo smartphone anche alle 5 del mattino. Tuttavia la castagna più abbrustolita l’ha messa sul fuoco la cognata Kate: la disputa tra le due ormai è il contenuto più succoso della soap opera Meghan a Palazzo. Le avevamo lasciate nei giorni natalizi a Sandringham, sorridenti non si sa se per davvero o per piacere ai sudditi, e oggi abbiamo invece la conferma di una rottura forse definitiva. Il 9 gennaio è stato il compleanno di Kate: la futura regina è solita organizzare celebrazioni private, alle quali partecipano pochi amici intimi. Quest’anno di Harry e Meghan nessuna traccia. Assenza che è stata subito interpretata dai commentatori reali come la prova del nove della frattura che si è consumata nei rapporti familiari più stretti, anzitutto tra i due fratelli, che avrebbero perso la tradizionale comunanza d’intenti e persino la voglia di trascorrere momenti di intimità familiare. Una fotografia a tinte fosche che, ancora una volta, richiama le sorti di Diana e la sua doppia fama: principessa del popolo e reietta tra le reali mura, dove le lame si affilano e si affondano ogni giorno.
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