Controcopertina

Luca Zingaretti ha un lato B favoloso, ecco lo scatto nudo che farà impazzire tutte



Noto ormai al pubblico italiano come “Il Commissario Montalbano”, Luca Zingaretti conferma, di anno in anno, il suo talento, cimentandosi in diversi moli e su diversi palcoscenici. L’ultima sua “fatica” è il monologo scritto da Michele Santeramo per la rassegna toscana “Festivaldera”, che si è tenuta il 16 giugno scorso. Con un background d’eccezione, il magnifico teatro di Peccioli (PI), “Il Triangolo verde”, Zingaretti ha preso parte all’ultima serata, sotto la direzione artistica dell’attore Marco D’amore, a chiusura dei 4 appuntamenti della rassegna.



Con tono serioso, responsabile e autoritario, l’attore era “Angelo”, un amico di famiglia, personaggio esterno, il quale ha fatto emergere il suo punto di vista riguardo una storia raccontata da più parti di uno stesso nucleo (il marito, la moglie, il figlio) precedentemente interpretate da Sergio Rubini, Valeria Solarino ed Edoardo Leo. Un’interpretazione magistrale, che ha lasciato il pubblico senza fiato. Grazie ai giochi scenografici che il teatro – creato in una ex cava – offre, l’attore ha potuto avvalersi di luci, scenografia e sottofondi musicali creati ad hoc e dall’esito impeccabile.

Zingaretti, classe 1961, ha iniziato la sua formazione frequentando l’accademia nazionale d’arte drammatica a Roma e tra gli anni ’80 e ’90 inizia a rivestire i primi moli cinematografici. Sono arrivate poi le prime serie televisive, tra cui “Il giovane Mussolini” nel ’93 e nel ’98 “La piovra”. Ma il molo che loJia portato al successo è certamente quello*di Salvo Montalbano nella serie televisiva tratta dai romanzi di Andrea Camilleri, che lo ha reso noto sia in Italia che all’estero. Di lì è partita la scalata verso il successo vero e proprio: inizia a dividersi tra piccolo e grande schermo interpretando moli di diversa natura.

Tra i più celebri film a cui ha partecipato: “Mio fratello è figlio unico” di Luchetti del 2007; ‘Tutte le donne della mia vita” di Simona Izzo, sempre nel 2007; nel 2010 è vincitore del premio nastro d’argento come miglior attore non protagonista, e così via. Per l’interpretazione nel 2005 di Don Puglisi nel film “Alla luce del sole” di Faenza, ha ottenuto un riconoscimento al Festival intemazionale del cinema di Karlovy Vary, nonché una candidatura al David di Donatello come miglior attore. Tra il 2011 e il 2012 è nel cast delle commedie del celebre film “Immaturi – Il viaggio” e “Il comandante e la cicogna”.

Nell’ultimo anno è tra i protagonisti della produzione intemazionale Asterix & Obe- lix al servizio di Sua Maestà, nel quale interpreta un generale romano. Il 2012 è un anno fortunato: impersona, in due film per la televisione, due personaggi della storia italiana del Novecento. Prima è Paolo Borsellino ne “I 57 giorni”; in seguito racconta la vita dell’industriale Adriano Olivetti in “La forza di un sogno”. Nel 2014 prende parte al film “Maldamore” del regista Angelo Longoni, con Alessio Boni, la moglie e attrice Luisa Ranieri, Claudia Gerini e Ambra Angiolini, e “Perez” di Edoardo De Angelis, assieme a Marco D’Amore. Ancora, nello stesso anno, toma in TV con la miniserie “Il giudice meschino”, anche qui al fianco della moglie. Orgoglio italiano, Zingaretti lavora anche come attore di teatro e sceneggiatore.

Trovare le parole giuste per dire addio ad Andrea Camilleri è una missione impossibile. Lo scrittore siciliano, creatore della serie di romanzi gialli con protagonista il commissario Montalbano, è scomparso il 17 luglio, a 93 anni, dopo aver trascorso un mese in ospedale a seguito di un arresto cardiaco. In molti ne hanno ricordato la grandezza, la cultura e l’impegno civile, ma a scovare le parole migliori per salutarlo è Luca Zingaretti.

«Mancherai. È inevitabile, è doveroso. Per la tua statura artistica, culturale, intellettuale e soprattutto umana», ha detto l’attore, da vent’anni nei panni di Montalbano nella fiction di Raiuno che conquista in media 9 milioni di spettatori a puntata (con punte che sfiorano i 13 milioni). E non solo. In passato Zingaretti è stato anche allievo dell’autore all’Accademia d’arte drammatica romana.

«Soprattutto mancherai a me, perché in tutti questi anni meravigliosi in cui ho incrociato la mia vita con quella del commissario, mi sei stato amico», ha scritto. «Ho avuto la strana sensazione che bastasse un tuo tratto di penna a cambiare la mia vita. Ho vissuto accanto a te, nel tuo mondo, quello che avevi creato, quello che ti apparteneva, perché uno scrittore non può che riportare se stesso nelle cose che scrive», ha continuato l’attore romano. «Ho imparato tantissimo. Il rispetto per le persone, tutte, per se stessi, e per i più deboli. Perché il tuo commissario è così che la pensa». E poi ancora: «Ho imparato che il valore delle persone non c’entra nulla con quello che guadagnano, con le posizioni che ricoprono, con i titoli che adornano il loro cognome: le persone si valutano per quello che sono».

La notizia della morte dello scrittore è arrivata proprio mentre Luca è in Sicilia per girare gli ultimi tre episodi della fiction Rai: La rete di protezione, Il metodo Catalanotti e Salvo amato, Livia mia.

Assieme a lui ci sono ovviamente i colleghi che da vent’anni lavorano alla trasposizione televisiva dei romanzi di Camilleri. E tutti hanno voluto ricordare l’autore di Agrigento. «Continua a volare libero, Maestro», ha scritto Cesare Bocci, che interpreta il vicecommissario Mimi Augello. Al suo cordoglio si è unito quello del collega Angelo Russo, volto del simpatico Catarella: «Mi porterò dentro i vari insegna- menti e tutti gli aneddoti che riempivano gran parte del tempo assieme e continuerò a portare alto il suo nome, interpretando al meglio il suo amato Catarella». Anche Pep- pino Mazzotta, interprete – dell’ispettore Fazio, ha esternato le sue emozioni: «Mi sono sentito improvvisamente solo. Smarrito. Privo del conforto di una direzione certa e sicura». Smarrimento e vuoto. Proprio le stesse parole usate da Luca Zingaretti per chiudere il suo lungo, accorato ricordo:
«Adesso te ne vai e mi lasci con un senso incolmabile di vuoto, ma so che ogni volta che dirò, anche da solo, nella mia testa, “Montalbano sono!” dovunque te ne sia andato sorriderai sornione, magari fumandoti una sigaretta e facendomi l’occhiolino in segno di intesa».

In rete circola una sua foto decisamente osé, tratta dalla scena di un film: Luca è sdraiato a letto completamente nudo ed ecco in bella vista il suo lato B… un fondoschiena da dieci a lode! Corposo e marmoreo, sportivo e molto sensuale, contribuisce senz’altro ad aumentare il fascino di Zingaretti. Ecco la foto ‘incriminata’:



Add comment