iPhone 11 Pro e iPhone 11 Pro Max: recensione, caratteristiche tecniche e prezzo



Se l’iPhone X rappresentava lo smartphone del decennale (non a caso la “X” indica il 10 in numero romano) e le tre varianti dello scorso anno (XS, XS Max, ed XR) erano la normale evoluzione di quel modello, quest’anno Apple ha deciso di tornare ad una numerazione più classica, introducendo la desinenza “Pro” per distinguere il modello base dai due modelli top di gamma. Ci troviamo quindi di fronte ad un iPhone 11 come successore dell’iPhone XR, e l’iPhone 11 Pro (anche in versione Max) che prende il posto dell’iPhone XS e racchiude tutti gli ultimi ritrovati tecnologici della casa della mela.



iPhone 11 Pro (e iPhone 11 Pro Max)

Già utilizzata per contraddistinguere il modello più evoluto dell’iPad, la desinenza “Pro” entra a far parte anche del mondo iPhone, un modo come un altro per evidenziare che sono questi modelli avere “qualcosa in più” rispetto al modello base, anziché presentare quest’ultimo come un telefono frutto di qualche compromesso. Siamo di fronte ad un telefono che mantiene la stessa linea dell’iPhone XS, a parte la nuova fotocamera con tripla lente, ma migliorato sotto molti aspetti e realizzato con un procedimento completamente nuovo: si parte da un singolo pezzo di vetro opaco (il vetro di maggiore durezza mai utilizzato in uno smartphone) per integrare in un’unica linea anche il comparto fotografico, e lo unisce ad una cornice in acciaio inossidabile.

Tutto questo è declinato in quattro diversi colori : accanto ai classici Argento, Grigio Siderale, Oro, e arriva una nuova variante Verde Notte. Lo schermo mantiene la stessa dimensione e risoluzione del modello precedente: 2.436 x 1.125 pixel, che spalmati sui 5,8 pollici dello schermo OLED consentono di raggiungere la densità di 458 ppi; aumentano però il contrasto e la massima luminosità, il che consente ad Apple di definire il nuovo display come Super Retina XDR, anche se viene a mancare il 3D Touch (tecnologia interessante ma poco sfruttata).

iPhoneUno schermo del genere è l’ideale per vedere i filmati (grazie anche al supporto HDR) e per rendere ancora migliore l’esperienza utente, la riproduzione audio guadagna la compatibilità con il formato Dolby Atmos, offrendo un suono più avvolgente e meglio definito nello spazio. Inevitabile l’aggiornamento del processore con il nuovo SoC Apple Al 3 Bionic in grado di offrire le migliori prestazioni del settore: CPU GPU, motore neurale, e i nuovi acceleratori di apprendimento, consentono di ottenere prestazioni fino al 20% superiori rispetto al precedente Apple Al 2, ma con un’efficienza e un consumo energetico minore, che si traduce in un’autonomia fino a 4 ore superiore rispetto all’iPhone XS. A tal proposito, gli iPhone continuano a mantenere il connettore Lightning, ma sul nuovo alimentatore da 18W fa la sua comparsa la porta USB-C. Sull’iPhone 11 Pro Max non c’è molto da dire: sostanzialmente si tratta di un telefono che, rispetto alla versione da 5.8 pollici, è semplicemente più grande: 6,5 pollici per un totale di 2.688 x 1.242 pixel, ed essendo un telefono più grande anche la batteria assicura un’autonomia leggermente superiore. Infine, i nuovi iPhone 11 Pro sono classificati con un rating IP68 per la resistenza a schizzi, polvere, e aH’immersione fino a 30 minuti ad una profondità di 4 metri.

La camera di fa in tre (più una)

La novità più visibile, e per certi versi esteticamente più discutibile di iPhone 11 Pro, è la nuova fotocamera a tre lenti: la prima è il classico grandangolo da 26 mm con diaframma f/1.8, un obiettivo a 6 elementi con stabilizzazione ottica, su un nuovo sensore da 12 MegaPixel. Il teleobiettivo che realizza lo zoom ottico x2 è un 52 mm con diaframma f/2.0, molto più aperto rispetto al modello precedente, e anch’esso con obiettivo a 6 elementi stabilizzato e sensore da 12 MegaPixel. Infine la novità della terza lente: un ultra-grandangolo con lunghezza focale da 13 mm e diaframma f/2.4 che consente inquadrature 4 volte più ampie con un angolo di 120 gradi (e sempre con sensore da 12 MegaPixel). Unendo i dati di tre sensori, gli algoritmi di fotografìa computazionale riescono ad identificare al meglio il soggetto, consentendo di ottenere scatti in modalità ritratto con una migliore separazione dallo sfondo, ritratti di gruppo, dei propri animali domestici, o anche di oggetti. Tre sensori consentono di ottenere scatti in una modalità smart HDR ancora più efficace, e ne guadagnano in modo significativo anche gli scatti notturni o realizzati in condizioni di scarsa luminosità.

Infine non bisogna dimenticare la camera frontale: così come nei due modelli precedenti, grazie ai sensori di Face ID è grado di riconoscere la profondità di quanto inquadrato, così da applicare gli stessi effetti di modalità ritratto della camera posteriore; inoltre quest’anno cresce di definizione raggiungendo i 12 Me gaPixel e acquisisce la capacità di registrare video-selfie in slow-motion. Un’altra no vita, che Apple alza l’asticella della fotografia computazione (ma che sarà disponibile solo tra qualche mese) è un nuovo sistema di elaborazione delle immagini denominato Deep Fusion: grazie a nuovi algoritmi di apprendimento automatico elaborati dal Neural Engine del chip Al 3 Bionic, iPhone 11 elaborerà automaticamente anche le immagini inquadrate precedentemente allo scatto, così da trovare, pixel per pixel, la scelta migliore in gradi di assicurare alla foto il più basso livello di rumore possibile (soprattutto per le foto notturne) la miglior gamma cromatica, e il livello più elevato di dettaglio.

Parlando di registrazione video, assodata la capacità di registrare video in 4K a 60 fps (caratteristiche già presente anche sui precedenti modelli) la novità del 2019 è la capacità di registrazione multicamera, ovvero la capacità di filmare contemporaneamente da tutti gli obiettivi, ottenendo quindi più filmati sincronizzati da mondare come più di piace; viene inoltre introdotto lo zoom audio, ovvero l’adeguamento del livello di registrazione audio in base allo zoom dell’inquadratura.

Potenza senza compromessi

Il SoC Apple Al 3 Bionic rappresenta l’evoluzione del precedente Apple Al 2. Parliamo di un processore prodotto da TSMC con processo da 7 nm, con CPU principale da 2,66 GHz con 8,5 miliardi di transistor e sei core (2 ad alte prestazioni e 4 a basso consumo), affiancata da un processore neurale a 8 core (in grado di effettuare un trilione di operazioni al secondo) e una GPU da 4 core.Tutto questo consente di migliorare le prestazioni del 20% contenendo i consumi. L’altra novità è il nuovo chip Ul, che utilizza la tecnologia Ultra Wideband per il riconoscimento spaziale, una tecnologia che migliorerà AirDrop implementando il riconoscimento della direzione, ma in un futuro prossimo potrà essere utilizzata anche per riconoscere altri oggetti e dispositivi.

iPhone 11: la vera star Diversamente dell’anno scorso, quando l’iPhone XS e l’iPhone XR erano presentati come due modelli differenti anche nel nome, quest’anno l’iPhone 11 viene presentato da Apple come il vero e proprio modello principale, mentre i modelli “Pro” sono quelli dotati di qualcosa in piu In effetti l’iPhone 11. a un prezzo sensibilmente inferiore rispetto ai modelli top,, offre caratteristiche comparabili ai fratelli maggiori l’iPhone 11 montatolo ‘una doppia fotocamera anziché quella tripla delle versioni Pro ma il comparto fotografico è comunque in grado di garantire gli stessi effetti della modalità ritratto,, e monta lo stesso obiettivo ultra grandangolare che rappresenta la vera novità di quest’anno. Manca solo lo zoom ottico 2x, perdita sicuramente non da poco, ma più marginale rispetto ad altre possibili soluzioni atte a contenere il prezzo sacrificando funzioni e potenza il processore e il medesimo Apple Al 3 Biomc con la stessa potenza del fratello maggiore, così come la camera frontale e il Face ID. Tutte le capacità fotografiche e di registrazione video rimangono immutate (al netto dello zoom ottico 2x per la camera posteriore) e anche il piu piccolo tra gli ultimi arrivati consente di registrare video in 4K a 60 fps, filmati in slow motion e usare tutti gli effet- ti della modalità ritratto (anche con la camera frontale). La differenza più grossa rimane lo schermo in questo caso non siamo di fronte ad un OLF.D Super Retina XDR da 458 ppi, ma ad un più semplice Liquid Retina HD, con la classica definizione Retina da 326 ppi e senza il supporto HDR: siamo comunque di fronte ad uno schermo da 6,1″ con una risoluzione di 1.792 x 828 pixel.



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