Quello della Casalinga è un vero e proprio lavoro nonostante per la pubblica amministrazione effettivamente non si viene a creare un vero e proprio rapporto di lavoro proprio perché non c’è un datore di lavoro. Ad ogni modo occuparsi della vita familiare svolgere tutte le faccende di casa e accudire che occupano gran parte della giornata e per questo in molti casi non danno la possibilità di poter instaurare altro lavoro. Al fine di venire incontro a questi soggetti l‘INPS sembra che ha creato il fondo pensione casalinghe ovvero in fondo che alimentato dalla stessa casalinga dove vanno poi confluire tutti i contributi che sono versati versati autonomamente per potersi garantire un trattamento pensionistico minimo. Ma come ci si può iscrivere al Fondo pensione casalinghe e soprattutto chi si può iscrivere? La prima cosa che bisogna sapere è che si possono iscrivere sia gli uomini che le donne, purché abbiano un’età compresa tra i 16 e i 65 anni.
Questi devono:
– esercitano un lavoro in famiglia, legato a responsabilità familiari, non retribuito e non soggetto a vincoli di subordinazione;
non risultano titolari di pensione diretta;
– non svolgono attività lavorativa (dipendente o autonoma) per cui vige l’obbligo di iscrizione ad un altro ente o ad un’altra cassa previdenziale;
– svolgono un’attività lavorativa part-time se, in funzione all’orario e allo stipendio percepito, si verifica una riduzione delle settimane utili per il diritto a pensione.
Riguardo l’imposta da versare, per vedersi riconosciuto almeno un mese di contributi bisogna aver versato 25,80 euro. Per coprire un anno di contributi basterà versare 309,84 euro, mentre coloro che versano solo €155 si verranno accreditati i contributi. Quest’ultimi si potranno versare attraverso bollettino postale che viene fornito dall’Inps, insieme alla lettera di accoglimento della domanda. Ad ogni modo sul sito dell’Inps si potrà scaricare il modulo in formato PDF che si può compilare e stampare.
Va anche detto che il fondo pensioni casalinghe eroga due tipi di prestazioni ovvero la pensione di inabilità che prevede una contribuzione pari ad almeno 5 anni e quindi 60 mesi che è garantita a patto che venga dimostrata una assoluta e permanente impossibilità a prestare qualsiasi attività lavorativa. Viene anche erogata un’altro tipo di prestazione, ovvero la pensione di vecchiaia è erogata dai 57 anni a patto che siano stati versati almeno 5 anni di contributi. Inoltre, va sottolineato il fatto che la pensione di vecchiaia a 57 anni si può vedere riconosciuta qualora l’importo della pensione spettante sia pari all’ammontare dell’assegno sociale maggiorato del 20%.
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