Ormai sembra essere più che certo che la pensione statale non è più sufficiente per nessuno per mantenere un certo tenore di vita, al quale ci si è abituati durante la vita. La cosa migliore da fare quindi sarebbe quella di orientarsi verso una forma di previdenza complementare, come ad esempio il fondo pensione. Che cosa si tratta? Diciamo subito che secondo alcune stime l’adesione ai fondi pensioni ad oggi risulta molto bassa, circa il 3% e molto probabilmente questo è dettato dal fatto che non si conosce ancora bene questo strumento. Cerchiamo di capire che cosa effettivamente sono i fondi pensione e come si utilizzano. Diciamo subito che esistono due tipi di fondo pensioni e nello specifico i fondi chiusi e quelli aperti. I primi sono legati ad un contratto collettivo e perché un operatore dipendente porta tenervi deve sottoscriverlo e in questo caso il datore di lavoro dovrà poi conferire a questo i contributi.
Nel secondo caso quindi nel caso si tratti di Fondi aperti questi sono a disposizione di tutti sia che siano lavoratori dipendenti che autonomi. Ci sono diversi vantaggi nell’utilizzare questi fondi pensione e innanzitutto partiamo dal fatto che con questi si hanno maggiori accantonamenti. Non sono da meno i vantaggi fiscali, ovvero la deducibilità dei contributi per un massimo di 5164,57 euro all’anno, anche la tassa sui contributi versati sarà poi applicata con un’aliquota che parte dal 15% all’inizio per poi giungere al 9% via via fino al quindicesimo anno.
L’Aliquota è inferiore a quella applicata al TFR lasciato in azienda e anche alla normale IRPEF che può andare dal 23 al 43%. Grazie ai fondi pensione inoltre è possibile richiedere un anticipo sul denaro accumulato in casi si risulti iscritti da 8 anni e questi fondi devono essere utilizzati per finalità per specifica ovvero acquistare casa, ristrutturare casa o spese sanitarie.
Alle somme che sono state erogate in anticipo, viene applicata poi una tassazione del 23%. Tra gli altri vantaggi diciamo subito che il riscatto totale o parziale anche da parte degli eredi è esente tassa di successione ed è tassato con un’aliquota dal 9 al 15%. Anche la reversibilità della pensione integrativa non è fattibile di tassa di successione. Come in ogni cosa però esistono i rischi ed anche gli svantaggi. Innanzitutto va detto che la tassazione applicata varia diverse volte durante la vita del fondo pensione e va a decurtare il valore del rendimento. Inoltre visto che non vi è alcun obbligo di capitale garantito può accadere che il fondo fallisca e che si perdono quindi tutti i contributi versati.
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